Morto il cardinale George Pell, condannato per pedofilia e poi prosciolto: la reazione di Papa Francesco
A 81 anni è morto George Pell, prefetto emerito della Segreteria vaticana per l'Economia. Nel 2018 era stato condannato per pedofilia, poi prosciolto
A 81 anni è morto il cardinale George Pell. Il porporato soffriva di problemi cardiaci e si è spento a Roma nella sera di martedì 10 gennaio. Pell, australiano, era prefetto emerito della Segreteria per l’economia.
Come è morto George Pell
George Pell, scrive ‘Ansa’, è morto a seguito delle complicazioni per un intervento all’anca, oltre ad essere già affetto da problemi cardiaci. Pochi giorni fa aveva partecipato ai funerali di Joseph Ratzinger.
Il 24 febbraio 2014 Papa Francesco lo aveva scelto come capo della nuova Segreteria per l’Economia, dunque George Pell era a capo anche delle riforme economiche volute dal Santo Padre. Proprio per questo Bergoglio, nei giorni scorsi, ha celebrato il suo operato durante un intervento televisivo.
Il cardinale George Pell è morto a 81 anni
“Io ho dato indicazioni soltanto. Ma l’organizzare questo che, grazie a Dio, sta andando bene con il Consiglio dell’Economia, con il Segretariato all’Economia. Tutto questo lo ha visto chiaro il cardinale Pell, che è quello che ha incominciato questo”, ha riferito Papa Francesco.
La condanna per pedofilia
Il 29 giugno 2017 George Pell ricevette la notifica dell’apertura delle indagini a suo carico. Il reato contestato era quello di “gravi reati sessuali” su minorenni, tra i quali anche uno stupro. I reati contestati avrebbero avuto luogo negli anni ’70, quando il cardinale Pell lavorava come parroco a Ballarat, la sua città natale.
Per questo Pell partì per l’Australia dove fu giudicato colpevole nel 2018 per abusi sessuali su due chierichetti di 13 anni. Nel 2019 fu condannato a 6 anni di detenzione.
Il 7 aprile 2020, tuttavia, George Pell fu prosciolto dopo aver scontato un anno di carcere.
Le parole di Papa Francesco
In un’intervista rilasciata per le reti Mediaset prima di Natale Papa Francesco, nell’elogiare l’operato di George Pell all’interno della Segreteria per l’Economia, ha commentato anche la condanna ricevuta dal porporato nel 2018.
Le parole del Papa: “È dovuto rimanere quasi due anni in Australia per questa calunnia che gli hanno fatto – che poi era innocente, ma gliel’hanno fatta brutta poveretto – e si è allontanato da questa amministrazione, ma è stato Pell a fare lo schema di come si poteva andare avanti. È un grande uomo e gli dobbiamo tante cose”.