Morte di Liliana Resinovich, il mistero della telefonata rifiutata e i sospetti di Claudio su Sebastiano
Qualcuno rifiutò una telefonata dal telefono di Liliana Resinovich la mattina della scomparsa. Il mistero della morte di "Lilly" si infittisce
Si infittisce ancora il mistero sulla morte di Liliana Resinovich, e da Claudio Sterpin arrivano nuovi sospetti su presunti segreti di Sebastiano Visintin di cui Lilly sarebbe venuta a conoscenza. In questo contesto, arriva il giallo su una possibile telefonata rifiutata proprio nella mattina in cui la donna triestina è scomparsa da casa.
Parliamo di "giallo" in quanto, secondo gli orari, in quel momento Liliana Resinovich si trovava già fuori casa senza il proprio telefono, lasciato all’interno dell’abitazione. Abitazione in cui non sarebbe stato presente nemmeno Sebastiano Visintin. Dunque, chi rifiutò quella chiamata?
Ospite di ‘Pomeriggio Cinque’, Visintin fa presente che quella telefonata arrivò da un numero non registrato, dunque alle cifre non corrispondevano generalità salvate in rubrica dalla donna. Chi chiamò Liliana quella mattina? Visintin riferisce che sua moglie gli aveva raccontato che talvolta riceveva chiamate da anonimi molestatori, ma la domanda ritorna: chi rifiutò quella chiamata, se in casa non era presente né Liliana né Sebastiano? Incalzato in studio, Visintin ribadisce che lui quella mattina si trovava nel suo laboratorio.
Claudio Sterpin, intanto, scocca un dardo: secondo lui, qualcuno avrebbe manipolato il percorso ripreso da Sebastiano con la GoPro durante la sua escursione in bicicletta, avvenuta mentre di Liliana si perdevano le tracce. Il motivo? Costruire un percorso utile all’alibi, ma non è tutto: Sterpin crede che in casa ci fosse "qualche traffico losco" di cui Liliana Resinovich potrebe essere venuta a conoscenza.
A tal proposito menziona un video in cui si vedrebbe Sebastiano parlare alla moglie di "15 mila euro". Sterpin chiede alla giornalista: "Lei ce li ha 15 mila euro in casa?".