Monologo di Scurati letto in diretta da Serena Bortone, Gramellini e Vecchioni: effetto boomerang per la Rai
Serena Bortone a Che Sarà... e Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni a In altre parole leggono il monologo di Scurati
Polverone sulla Rai e sul governo dopo che Serena Bortone ha reso noto che i dirigenti di Viale Mazzini hanno stoppato il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che avrebbe dovuto essere letto nella trasmissione Chesarà… (Rai Tre). In molti hanno gridato alla censura, con le opposizioni sono andate all’attacco dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Alla fine Scurati a Chesarà… non è stato ospitato, ma Serena Bortone, sabato 20 aprile, in apertura di puntata ha ripercorso il caso e letto lei stessa il monologo. Il medesimo scritto è stato scandito in diretta su La7 da Roberto Vecchioni e Massimo Gramellini, nel corso del programma In altre parole.
- Caso censura in Rai su Antonio Scurati, Gramellini e Vecchioni leggono il monologo su La7
- L'effetto boomerang per la Rai
- Serena Bortone legge il monologo di Scurati a Chesarà...
- La risposta di Scurati a Giorgia Meloni e ai vertici Rai
Caso censura in Rai su Antonio Scurati, Gramellini e Vecchioni leggono il monologo su La7
Lo scrittore, dopo che la sua ospitata in Rai è stata bloccata, ha ceduto a titolo gratuito il suo scritto a Serena Bortone. Non solo: ha anche portato la diretta concorrenza di La7 a dare risalto alle sue parole.
Conclusa la lettura, Massimo Gramellini ha sottolineato: “Quello che avete appena ascoltato è il monologo sul 25 aprile che Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere su Rai3. Il mondo della cultura da ore si sta mobilitando per diffonderlo e noi abbiamo aderito all’iniziativa anche per dimostrare la natura fondamentalmente stupida di ogni censura il cui unico effetto è sempre quello di moltiplicare, per fortuna, gli antidoti”.
L’effetto boomerang per la Rai
Se c’era l’intenzione di silenziare la voce di Scurati, tale intenzione ha avuto l’effetto opposto. Infatti l’ospitata dello scrittore a Chesarà…, programma di Rai Tre che non sfonda mai il milione di utenti all’ascolto, laddove ci fosse stata, avrebbe avuto un’eco ristretta. Con lo scoppio del caso la vicenda è finita per essere discussa su ogni organo di informazione, diventando una notizia nazionale.
Per farla breve, probabilmente il monologo, se non ci fosse stato lo stop della Rai, sarebbe stato ascoltato da qualche centinaia di migliaia di cittadini. Per la piega presa dalla situazione sono stati invece milioni ad averlo letto o udito.
Lo scrittore Antonio Scurati
Serena Bortone legge il monologo di Scurati a Chesarà…
Serena Bortone, in apertura della puntata del 20 aprile di Chesarà…, ha dato risalto al caso: “Come probabilmente saprete, stasera era previsto un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati che invece non ci sarà. Ieri sera ho scoperto causalmente che il contratto con Scurati era stato annullato. Ho passato tutta la sera a telefonare, e mandare messaggi e email ma non sono riuscita ad ottenere alcuna spiegazione”.
“Quindi – ha aggiunto la conduttrice – ho telefonato a Scurati per spiegargli che non ne sapevo nulla”. Poi, Bortone è passata al contrattacco rispetto alla versione dei fatti data in giornata dalla Rai e dalla Giorgia Meloni.
“Siccome ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive, preciso che la reazione di Scurati è stata di regalarmi il testo scritto per noi, autorizzandomi a leggerlo: cosa che adesso farò”. E infatti immediatamente Bortone è passata dalle parole ai fatti.
La risposta di Scurati a Giorgia Meloni e ai vertici Rai
Secondo la versione della Rai e della premier, l’ospitata dello scrittore ha ricevuto l’alt non per questioni economiche bensì per questioni economiche sul compenso di Scurati. Una mail interna aziendale pubblicata da Repubblica ha però svelato che lo stop pare che sia invece arrivato per motivi editoriali.
“Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta”, ha spiegato ancora Scurati.
“La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a motivazioni editoriali, come dichiarato in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato”, ha concluso Scurati.