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Monitoraggio Covid Cabina di regia: sale il tasso di terapie intensive, Rt stabile. Due regioni a rischio alto

Stabile l'indice Rt in Italia, mentre aumentano l'incidenza e il tasso di occupazione in terapia intensiva. Tutti i dati del monitoraggio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il: - Ultimo aggiornamento:

Monitoraggio Covid della Cabina di regia, i dati di oggi venerdì 24 dicembre 2024 segnano un cambio di passo per quanto riguarda le terapie intensive mentre i numeri riguardati l’indice Rt sono stabili in Italia. Vediamo, nel dettaglio, i dati emersi dal monitoraggio della Cabina di regia in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità che ogni settimana fa il punto sull’emergenza Covid nel nostro Paese.

Monitoraggio cabina di regia, le parole di Brusaferro

Sono le fasce d’età più giovani (0-9 e 10-19 anni) quelle maggiormente colpite dalla circolazione del virus, e poi “a scalare ci sono le fasce dai 20 ai 29 anni e a seguire dai 30 ai 49 anni che crescono in maniera significativa”. Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e portavoce del Cts, presentando i dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

“In quasi tutte le regioni il valore Rt è superiore a 1 – ha aggiunto – e questo giustifica il fatto che la circolazione del Covid nel nostro paese continua ad aumentare”. L’aumento dei contagi, ha specificato il presidente Iss, riguarda quasi tutte le regioni ed è più marcato in quelle del Nordest.

“In quasi tutte le regioni è prevista la probabilità di dover utilizzare il 20-30% dei posti letto per i pazienti che necessitano di terapie legate al Covid”, ha detto Brusaferro, precisando che queste previsioni possono subire dei cambiamenti in virtù delle nuove misure approvate con l’ultimo decreto.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, Brusaferro ha detto che “in tutte le fasce d’età cresce l’attenzione al vaccino. Va segnalato che nella fascia 20-29 anni è stato raggiunto quasi il 90% di copertura di prime dosi e la fascia 12-19 quasi l’80%”.

Monitoraggio: stabile l’indice Rt

Per quanto riguarda l’indice Rt, secondo i dati contenuti nel monitoraggio sulla situazione Covid in Italia diffusa dall’istituto Superiore di Sanità, è stabile a 1,13.

Nel periodo 30 novembre-13 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato quindi pari a 1,13 (range 1,11 – 1,15), stabile rispetto alla settimana precedente ma comunque sopra la soglia epidemica.

Secondo i dati dell’Iss è stabile, ma ancora sopra la soglia, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero Rt 1,11 (1,07-1,14) al 23 dicembre contro Rt 1,09 (1,06-1,14) al 7 dicembre.

Monitoraggio, sale l’incidenza

L’incidenza settimanale, al contrario, a livello nazionale continua ad aumentare: i casi di Covid-19 sono infatti 351 per 100.000 abitanti (dati aggiornati alla settimana 17-23 dicembre) contro 241 per 100.000 abitanti (stando ai dati precedenti, ovvero 10-16 dicembre).

Le fasce di età che registrano i più alti tassi di incidenza settimanali sono quelle pediatriche: 393 per 100.000 abitanti nella fascia di età 0-9 anni e 404 nella fascia di età 10-19 anni. L’incidenza più bassa invece si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni (101 nella fascia di età 80-89 e 116 nei soggetti di età più avanzata).

Monitoraggio: sale il tasso di occupazione terapie intensive

Un dato, in particolare, desta preoccupazione tra quelli diffusi in occasione del consueto monitoraggio della Cabina di regia del venerdì. Si tratta del tasso di occupazione in terapia intensiva che è balzato al 10,7% contro il 9,6% del 16 dicembre.

MonitoraggioFonte foto: ANSA

Indice Rt stabile in Italia, aumenta l’incidenza

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,1% dell’ultima rilevazione. Inoltre molte regioni hanno ormai superato la soglia critica di occupazione.

Son ben dodici (erano nove la scorsa settimana) le regioni sopra la soglia critica del 10% per occupazione in terapia intensiva. Sono questi i dati evidenziati nel monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall’Istituto superiore di sanità.

Due regioni classificate a rischio alto

Non ci sono novità invece per quanto riguarda i possibili cambi di colore con il passaggio da zona bianca a zona gialla, oppure da zona gialla a zona arancione fino ad arrivare alla zona rossa.

Non sono previsti cambi di colore dalla prossima settimana. Si resta quindi con 14 regioni in zona bianca e 7 in giallo, che sono: Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Stando ai dati contenuti nell’ultimo monitoraggio, due regioni sono a rischio alto (Lombardia e Valle d’Aosta), 18 Regioni e Province autonome risultano invece classificate a rischio moderato.

Sono cinque, tra le regioni a rischio moderato, quelle ad alta probabilità di progressione (Calabria, Marche, Provincia autonoma di Trento, Puglia e Sicilia). Una sola Regione italiana, in conclusione, è classificata a rischio basso.

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