Migranti, Humanity e Geo Barents ferme a Catania: scontro legale tra Ong e Governo. Cosa succede adesso
Nonostante l'appello del Papa e degli altri Paesi Ue, il Governo nega lo sbarco di molti migranti che si trovano sulle navi ferme a Catania
Continua il braccio di ferro sulla pelle dei migranti. Dalla nave Humanity 1 sono sbarcati in 144, mentre 35 sono rimasti a bordo. Dalla Geo Barents, la nave di soccorso di Medici Senza Frontiere, sono sbarcati in 357, ma a bordo sono rimasti in 215. Il livello di tensione tra Governo e Ong è altissimo.
- Migranti: perché le navi Humanity 1 e Geo Barents non lasciano l'Italia
- Linea dura del Governo, ma sono in arrivo almeno altre due navi Ong
- Cosa dice la normativa sui migranti e perché è criticata dal Governo
Migranti: perché le navi Humanity 1 e Geo Barents non lasciano l’Italia
Lo scontro è su chi non può scendere dalle navi, come previsto dal decreto del Governo che riguarda i flussi migratori. Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1, ha spiegato il paradosso legale.
“Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania”, ha raccontato all’Ansa. “Ma io non posso. Dobbiamo trovare una soluzione qui”, considerando che “sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come ci hanno spiegato gli avvocati”.
Medici Senza Frontiere fa sapere che una operazione di soccorso può considerarsi terminata solo se tutti i sopravvissuti vengono portati in un luogo sicuro.
Lo sbarco “selettivo” e “parziale“, come quello proposto dalle autorità italiane, “non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittima”.
Dalla Humanity 1 e dalla Geo Barents sono scesi solo i minori e le famiglie, condotti nel Palaspedini, impianto sportivo di proprietà del Comune di Catania.
Migranti a bordo della Humanity 1.
Linea dura del Governo, ma sono in arrivo almeno altre due navi Ong
C’è incertezza ora su quello che potrebbe accadere. Da una parte le navi Ong stanno rifiutando di lasciare le acque italiane con a bordo gli altri migranti.
Dall’altra la magistratura potrebbe intervenire con indagini e addirittura sequestri per far rispettare le disposizioni contenute nel decreto.
Le posizioni sembrano inconciliabili, e il ministro Matteo Piantedosi ha deciso per “linea dura“, ma altre due navi Ong stanno rimanendo al largo delle coste di Catania.
Si tratta della tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti. A Est dell’arcipelago di Malta si troverebbe inoltre una nave con circa 500 persone a bordo in fuga dalla Libia.
Cosa dice la normativa sui migranti e perché è criticata dal Governo
Ma cosa dice il diritto? Chi ha ragione tra Governo e Ong? Le organizzazioni umanitarie considerano le persone a bordo delle navi come dei naufraghi, che devono essere portati a terra il prima possibile senza alcuna identificazione preventiva.
Il Governo li ritiene invece dei migranti irregolari, che per questo devono avanzare richiesta d’asilo ed essere identificati prima di scendere dalla nave.
La Unclos, la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, prevede che in nessun caso un minore non accompagnato possa essere respinto a una frontiera.
Il Regolamento di Dublino III, siglato dai Paesi membri dell’Ue e da me Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, stabilisce che lo stato di primo ingresso illegale debba prendersi carico della richiesta di asilo.
Se l’irregolare attraversa il confine per andare in un altro stato, è riportato allo stato di primo ingresso. Il regolamento promuove così posizioni di clandestinità per chi, ad esempio, vuole raggiungere la Germania ma deve necessariamente passare dall’Italia.
Tale meccanismo è aspramente criticato dalla coalizione di centrodestra, considerando che distribuisce i migranti in maniera poco equa, e in particolare i Paesi che affacciano sul Mediterraneo devono gestire molte più richieste di asilo.