Meloni non riesce a fermare gli sbarchi, già più di 3 mila migranti in Italia a gennaio 2025: da dove arrivano
Migranti, impennata di sbarchi in Italia a gennaio 2025: il confronto con l'anno precedente, cosa sta succedendo
Improvvisa impennata di sbarchi di migranti in Italia a gennaio 2025 e governo preoccupato per la situazione. Da inizio anno a oggi, l’esecutivo di Giorgia Meloni si è ritrovato a far fronte a più di tremila arrivi, per la precisione 3.074, ossia circa il 120 per cento in più rispetto a gennaio dello scorso anno quando gli sbarchi furono 1.305. A fornire i dati è stato il Viminale.
- Migranti, impennata di sbarchi in Italia a gennaio 2025
- Albania, l'operazione della nave Cassiopea
- Da dove arrivano i migranti e i numeri del fenomeno
- Le richieste di Save The Children
Migranti, impennata di sbarchi in Italia a gennaio 2025
Al momento si sta verificando un’inversione di tendenza rispetto a ciò che è accaduto nel 2024, anno in cui si è registrato un meno 60 per cento di sbarchi rispetto all’anno precedente.
Gli sbarchi del gennaio 2025 provengono quasi tutti dalla Libia, con approdo a Lampedusa. Solamente nell’ultima settimana sono stati più di 2.000 i migranti giunti sull’isola.
C’è il sospetto che l’improvvisa impennata sia legata alla vicenda del generale Almasri. Molti pensano che la Libia tenga sotto scacco l’Italia aprendo e chiudendo a suo piacimento il “rubinetto” dei flussi.
Albania, l’operazione della nave Cassiopea
Nel frattempo il Viminale ha ridato il via alla ripresa delle operazioni nei centri in Albania. La nave Cassiopea della Marina militare è giunta nelle scorse ore a Shengjin con a bordo 49 migranti provenienti da Bangladesh, Egitto, Gambia e Costa d’Avorio.
L’Italia vorrebbe procedere subito con il rimpatrio tramite le procedure accelerate di frontiera.
Fonte foto: ANSA
Da dove arrivano i migranti e i numeri del fenomeno
I migranti sbarcati a Lampedusa arrivano per lo più dal Bangladesh, dal Pakistan, dall’Egitto e dalla Siria. Solo 35 quelli di origine tunisina.
Lo scorso anno si è registrato un netto calo di sbarchi. In totale 66mila rispetto ai 157 mila del 2023. Va però rimarcato che nel 2023 c’è stato un forte boom mentre negli anni precedenti il flusso è stato più contenuto. Altrimenti detto, nel 2024 gli sbarchi sono stati in media con quelli degli anni precedenti, eccezion fatta per il 2023 in cui si è verificata un’impennata.
Le richieste di Save The Children
Save The Children sottolinea che “il contesto internazionale è sempre più caratterizzato da guerre, persecuzioni, violenze, povertà estrema, crisi umanitarie, e non arresta la fuga di chi, per raggiungere un futuro possibile in Europa, continua a rischiare la propria vita, troppo spesso perdendola, in mancanza di vie regolari e sicure”.
L’ong continua a chiedere l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa e garanzie in merito al rispetto dei diritti umani.
L’ente sostiene che ci deve essere “un’assunzione di responsabilità condivisa dell’Italia, degli altri stati membri dell’Unione europea affinché attivino un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare le persone in pericolo, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di solidarietà, valore fondante dell’Ue“.
