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Meloni contro Gruber sul caso Giulia Cecchettin: la replica dopo la frase della giornalista sul patriarcato

Lilli Gruber attacca Meloni e il governo, la premier replica sui social e accusa la conduttrice di strumentalizzare la tragedia di Giulia Cecchettin

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È scontro tra Lilli Gruber e Giorgia Meloni sul caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, con la conduttrice che nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo ha puntato il dito contro la cultura patriarcale della destra di cui, secondo lei, Meloni sarebbe espressione. Parole che non hanno fatto piacere alla premier che ha risposto alla giornalista sui social.

L’accusa di Gruber a Meloni

La prima parte dello scontro è andata in scena in tv, con una frecciata che Lilli Gruber ha lanciato a Giorgia Meloni. Nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo, andata in ondata su La7 con ospiti Marco Travaglio, il direttore di Libero Quotidiano Francesco Specchia, Serena Dandini e l’attivista Carlotta Vagnoli, la conduttrice ha infatti puntato il dito contro la premier.

Parlando con Specchia, infatti, ha sottolineato che “in Italia c’è una forte cultura patriarcale che questa destra-destra al potere non sta contrastando“.

Rivolgendosi poi a Vagnoli, ha affondato il colpo: “Non vuol dire niente che il premier al potere è una donna. Ci tiene a essere chiamata “il presidente del Consiglio“, un mistero della fede per me. Ma sarà anche questo parte di una cultura di destra patriarcale”.

La replica di Meloni a Gruber

La risposta di Giorgia Meloni non si è fatta attendere, con la premier che ha deciso di replicare via social alle accuse. Attraverso un post su Instagram, infatti, la presidente del Consiglio punta a sua volta il dito contro Gruber, accusata di voler strumentalizzare la tragedia di Giulia Cecchettin.

“Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo” ha scritto, definendo “bizzarra” la tesi sostenuta da Lilli Gruber “che io sarei espressione di una cultura patriarcale”.

Condividendo una foto che la ritrae con la figlia piccola, Ginevra, la mamma e la nonna, Meloni ha quindi sottolineato: “Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di “cultura patriarcale” della mia famiglia. Davvero senza parole”.

La risposta di Lilli Gruber al post di Giorgia Melon

Lilli Grubero ha quindi replicato a sua volta a Giorgia Meloni, ringraziandola “per l’attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata”.

E ancora: “Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte. Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione”.

La provocazione di Vagnoli

A provocare la premier anche l’attivista Carlotta Vagnoli, che nel corso del suo intervento a Otto e Mezzo ha ancora una volta posto l’accento sullo slogan della destra.

“Una certa destra, che è incarnata anche dal nostro governo, risponde ai dettami di Dio, Patria e Famiglia. È abbastanza problematica, perché se le donne devono rispondere a questi tre macro contenitori vuol dire che le donne hanno poca autodeterminazione e poca autonomia” le parole di Vagnoli.

Poi ha aggiunto: “Per la società patriarcale la donna è questo: oggetto in funzione di qualcos’altro. Il femminicidio è una fenomenologia che individua la radice della donna in una funziona strumentale, non c’è autonomia sul corpo se non in funzione di qualcos’altro che possa essere l’uomo o un bene supremo come Dio, Patria e Famiglia”.

gruber-meloni Fonte foto: ANSA
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