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Matteo Messina Denaro è morto in ospedale: il boss di Cosa Nostra aveva 61 anni ed era malato di tumore

L'ultimo boss di Cosa Nostra era in coma irreversibile da venerdì, dopo che le sue condizioni sono peggiorate. Matteo Messina Denaro aveva 61 anni

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Il boss Matteo Messina Denaro è morto. Il 61enne, arrestato lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza, è morto nella notte nel reparto riservato ai detenuti dell’ospedale ‘San Salvatore’ de L’Aquila. Lì è stato ricoverato ad agosto, quando le condizioni di salute legate al suo tumore al colon sono peggiorate. Da venerdì scorso, Messina Denaro si trovava in coma irreversibile.

La morte del boss 8 mesi dopo l’arresto

Sono trascorsi otto mesi tra l’arresto del super latitante – il 16 gennaio 2023 – e la sua morte, avvenuta nella notte del 25 settembre nell’ospedale dell’Aquila dopo la detenzione al regime del 41-bis.

Era il 2020 quando al boss è stato diagnosticato un tumore al colon che non gli avrebbe lasciato scampo. “I medici dicono al massimo due anni, ma non ci arrivo”, aveva detto ai pm Messina Denaro.

Matteo Messina Denaro
L’arresto del boss Matteo Messina Denaro, il 16 gennaio 2023

Le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro sono nettamente peggiorate a inizio settembre, fino ad arrivare al coma irreversibile dichiarato venerdì scorso e al decesso avvenuto nella notte.

L’ultimo periodo in ospedale e la figlia avuta durante la latitanza

Nelle ultime settimane le condizioni di salute dell’ultimo boss di Cosa Nostra sono peggiorate repentinamente. Tanto che a metà settembre i medici avevano deciso di interrompere le cure oncologiche a cui era sottoposto Messina Denaro.

Da allora, il 61enne di Castelvetrano è stato tenuto in vita con la terapia del dolore. Negli ultimi giorni, nel rispetto di quanto indicato nel suo testamento biologico, gli era stata interrotta anche l’alimentazione.

Le visite dei parenti, inizialmente concesse, sono state sospese. Tra questi, ad assisterlo negli ultimi giorni è stata la figlia Lorenza Alagna.

La 27enne, avuta durante la latitanza, si è riavvicinata al padre solo nell’ultimo periodo della sua vita ed è riuscita a farsi formalmente riconoscere ottenendone il cognome.

Le condanne di Matteo Messina Denaro

La latitanza di Matteo Messina Denaro è iniziata nel 1993, subito dopo la cattura di Totò Riina (il 15 gennaio del ’93). Ci sarebbero voluti 30 anni prima che anche il boss di Castelvetrano venisse arrestato.

Era il 16 gennaio 2013 e la notizia della cattura di Matteo Messina Denaro ha riempito le aperture di tutti i giornali italiani e non solo.

Non poteva essere altrimenti per il boss condannato per le stragi del 1992 e del 1993 e anche per il sequestro e l’omicidio di Giuseppe Di Matteo. Il bambino di 12 anni era il figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo.

Dopo 779 giorni di prigionia, il piccolo venne strangolato e il suo corpo fu sciolto nell’acido. È solo una delle vicende che coinvolgono il boss Matteo Messina Denaro a cui si aggiungono altre condanne per associazione mafiosa, attentati, omicidi, detenzione e trasporto di esplosivo.

Chi comanda Cosa Nostra dopo la morte di Matteo Messina Denaro: i possibili eredi del boss di Castelvetrano Fonte foto: ANSA/Carabinieri
Chi comanda Cosa Nostra dopo la morte di Matteo Messina Denaro: i possibili eredi del boss di Castelvetrano
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