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Mascherine e distanze, cosa succederà in autunno: l'anticipazione

Sergio Abrignani, membro del Cts, ha fatto chiarezza su cosa succederà il prossimo autunno: useremo ancora le mascherine?

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Indossare le mascherine e rispettare le distanze sono le due misure di sicurezza, insieme al lavaggio frequente delle mani, a cui gli italiani sono ormai maggiormente abituati. In attesa delle prime riaperture del 26 aprile e del pass per spostarsi in estate, un’altra incognita è quella del prossimo autunno. Ad anticipare cosa succederà quando la maggioranza degli italiani sarà vaccinata contro il Covid, ci ha pensato il professor Sergio Abrignani.

Immunologo della Statale di Milano e nuovo componente del Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Draghi, in un’intervista al Messaggero Abrignani ha messo in chiaro che dovremo “proseguire con l’uso delle mascherine e il distanziamento anche in autunno. Bisogna vigilare contro gli assembramenti e il mancato rispetto delle regole. Al contempo bisogna aumentare, notevolmente, i test rapidi”.

“Da soli i test salivari non bastano – ha dichiarato Abrignani – ma se intanto la maggioranza degli italiani sarà protetta dai vaccini e al contempo manterremo l’uso delle mascherine, avremo comunque un punto di equilibrio“.

I test salivari, secondo l’esperto, sono particolarmente efficaci in alcune situazioni: “In 4-5 minuti hai il risultato. C’è un margine di errore, è vero, attorno al 5 per centro, ma puoi usarli ad esempio per testare chi va a un concerto o in un luogo frequentato da molte persone. Riduci comunque drasticamente le probabilità di contagio”.

Intanto, la campagna vaccinale in Italia si avvia verso una svolta, dopo l’annuncio di 54 milioni di dosi in arrivo nel nostro Paese: “Partiamo da un dato – ha detto Abrignani – ora abbiamo superato quota 350mila vaccinazioni giornaliere, presto arriveremo a mezzo milione, questo ci fa dire che a metà maggio la maggior parte degli over 65 sarà stata protetta. Anche perché la prima dose dopo due-tre settimane, per tutti e tre i vaccini che stiamo usando, assicura una forte protezione ed evita i decessi. Per questo, sono convinto che nelle prossime settimane vedremo diminuire il numero dei morti per Covid. E per questo possiamo iniziare riaperture graduali, senza azzardi“.

“Il caso del Regno Unito ci dimostra l’efficacia dei vaccini – ha aggiunto -. Loro sono partiti a gennaio da 1.500 morti al giorno, ora sono con qualche decina. In autunno probabilmente torneremo a una normalità che comunque ci chiederà di continuare a usare le mascherine e a rispettare le distanze. Ma l’obiettivo deve essere diminuire la letalità: oggi è al 2,5 per cento, se riusciamo ad abbatterla con i vaccini, lo ripeto, a quel punto possiamo accettare di convivere con questo virus”.

Riaperture: i virologi a favore e contro le misure di Draghi Fonte foto: ANSA
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