Maradona, sospetti su morte e soccorsi: l'accusa dell'avvocato
Il legale dell'ex calciatore, Matias Morla, ha scritto un duro messaggio su Twitter, puntando il dito su quanto successo prima della morte di Maradona
La salma di Diego Armando Maradona sarà inumata oggi nel cimitero ‘Jardin de Bella Vista’, dove in passato sono stati sepolti sua madre e suo padre (Dona Tota, morta nel 2011 e don Diego, deceduto nel 2015). Lo ha riferito il portavoce Sebastian Bianchi all’Afp. Creato negli anni ’80, si tratta di un cimitero privato immerso nel verde, a 35 chilometri da Buenos Aires.
Morte Maradona, sospetti sulla morte e sui soccorsi
Mentre tantissime persone sono in fila alla camera ardente allestita nella Casa Rosada, l’autopsia sul corpo del Pibe de Oro non è bastata a fugare i dubbi del suo legale, Matias Morla.
L’avvocato, su Twitter, ha scritto che Maradona sarebbe stato “lasciato solo per 12 ore” dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui.
Morla ha pubblicato un duro comunicato chiedendo un’indagine approfondita sulla vicenda. “L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale“, ha attaccato ancora il legale che ha concluso scrivendo che “Diego è stato un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta”.
Morte Maradona, i risultati dell’autopsia
I medici legali che hanno realizzato nella serata di mercoledì 25 novembre l’autopsia sul cadavere di Diego Armando Maradona, nell’Ospedale di San Fernando in provincia di Buenos Aires, hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro.
Il decesso è stato attribuito a “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”.
Lo studio realizzato per determinare le cause della morte di Diego Armando Maradona sarà completato con analisi tossicologiche che, nel giro di una settimana, preciseranno se il “Pibe de Oro”, prima di morire, abbia ingerito farmaci, droghe o alcol.