Mara Favro scomparsa, l'amico Carlo rivela il messaggio ricevuto su WhatsApp e i link sensa senso
"Lavoro in pizzeria e mi trovo benissimo", spuntano nuovi messaggi di Mara Favro che contraddicono l'ultimo testo inviato il giorno della scomparsa
Mentre continuano le indagini e le ricerche su Mara Favro spunta un dettaglio inedito. Un amico di vecchia data, Carlo, avrebbe ricevuto dalla 51enne un messaggio che manderebbe in contraddizione l’ultimo WhatsApp inviato a un altro amico la mattina della scomparsa: a Carlo la donna avrebbe raccontato con un entusiasmo il nuovo lavoro presso la pizzeria “Don Ciccio” di Chiomonte (Torino), mentre all’altro amico avrebbe confidato la volontà di lasciare quella mansione presso la quale sarebbe stata trattata “come una pezza da piedi”.
La testimonianza di Carlo
Carlo è stato ascoltato da Chi l’ha Visto? e ha spiegato di non essere mai stato interpellato dagli inquirenti. L’uomo sarebbe un amico di vecchia data di Mara Favro, la 51enne scomparsa nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2024 tra Chiomonte e Susa, in provincia di Torino, dopo il suo turno di lavoro presso la pizzeria “Don Ciccio”.
E proprio quel lavoro in pizzeria potrebbe essere l’ago della bilancia per una inedita chiave di lettura sul caso. Mara frequentava Carlo dalla giovane età, ma nell’ultimo periodo avevano ripreso i contatti dopo che la 51enne aveva iniziato a frequentare la casa dell’uomo per assistere il padre di quest’ultimo.
Fonte foto: IPA
Alle 16:41 del 7 marzo 2024 Mara Favro avrebbe comunicato a Carlo di aver accettato il lavoro presso la pizzeria “Don Ciccio” di Chiomonte. Nella puntata di Chi l’ha Visto? andata in onda mercoledì 26 febbraio sono stati mostrati gli screenshot di quella conversazione: “Mi trovo benissimo“, aveva scritto la 51enne all’amico, che come risposta le aveva chiesto se non fosse più disponibile per assistere il padre.
I due si erano salutati, poi Mara Favro aveva cominciato ad inviare link ad articoli su notizie sulle quali fino a quel momento non aveva mai manifestato interesse. Ad esempio, c’era un articolo sulle manifestazioni no-Tav della Val di Susa. Poi il silenzio, che Carlo aveva provato a interrompere chiedendole su WhatsApp se stesse bene e avviando una chiamata vocale. È opportuno far caso alla data: il messaggio entusiasta sul lavoro era stato inviato alle 16:41 del 7 marzo, il giorno prima che si perdessero le tracce della 51enne. Alle telecamere di Chi l’ha Visto? Carlo ha riferito di non essere mai stato ascoltato dagli inquirenti.
La contraddizione
Si parla di contraddizione, a questo punto, perché l’entusiasmo manifestato da Mara Favro nel messaggio inviato a Carlo il 7 marzo non corrisponde all’ultimo WhatsApp inviato a un altro amico alle 6:20 dell’8 marzo.
Il testo recitava: “Sai ho deciso di mollare la pizzeria, mi trattano come una pezza da piedi ma io valgo molto di più”. Poi più niente. Il telefono di Mara Favro da quel momento è risultato staccato e si è rivelato impossibile mettersi in contatto con lei. Ricordiamo, inoltre, che dopo il turno di lavoro la 51enne ha inviato – dalle 3 del mattino in poi – una serie di link a notizie e canzoni in varie chat.
L’ipotesi è che da una certa ora in poi lo smartphone della donna sia stato in uso presso terze persone. A rafforzare questa ipotesi è proprio la contraddizione tra il messaggio pieno di entusiasmo inviato a Carlo il 7 marzo e il testo ricevuto dall’altro amico la mattina del giorno 8, in cui la donna si lamentava del trattamento in pizzeria.
Continuano le ricerche di Mara Favro
Dopo il ritrovamento di ossa (un osso lungo, secondo Chi l’ha Visto?), un paio di occhiali da sole e un reggiseno nei boschi tra Chiomonte e Susa, le ricerche e le indagini sulla scomparsa di Mara Favro non si fermano.
Nello specifico gli inquirenti si stanno concentrando sulla zona boschiva di Gravere (Torino), un’area impervia che costeggia la Dora Riparia. Le operazioni sono accelerate per via del possibile innalzamento del livello dell’acqua dovuto alle precipitazioni previste per il fine settimana, lo scioglimento delle nevi e il rilascio dell’acqua da parte della diga del Gorge. Lo riporta Valsusa Oggi.
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