Malattia del Vampiro, l'aglio può essere fatale: cos'è la porfiria acuta intermittente e quali sono i sintomi
La porfiria acuta intermittente, detta "malattia del vampiro", è un raro disturbo metabolico che può rendere fatale l'ingestione di aglio
La porfiria acuta intermittente è una malattia rara e complessa, talvolta chiamata “malattia del vampiro” per le sue caratteristiche peculiari. Tale patologia può causare dolori estremi e, in alcuni casi, reazioni fatali all’ingestione di aglio.
Che cos’è la “malattia del Vampiro”?
La porfiria acuta intermittente è un raro disturbo (come la progeria) metabolico che colpisce principalmente le donne e interferisce con la produzione di eme, una componente essenziale dell’emoglobina.
Questo provoca un accumulo di porfirine, sostanze chimiche che danneggiano il sistema nervoso e altri organi. È conosciuta come “malattia del vampiro” perché, secondo alcune leggende, i sintomi ricordano quelli attribuiti ai vampiri nella letteratura e nel folklore, come sensibilità alla luce, dolori lancinanti e disturbi neurologici.
L’aglio fa davvero male a chi soffre della “malattia del Vampiro”
Chi ne soffre può sperimentare crisi acute con sintomi che vanno dai crampi addominali alla confusione mentale, rendendo spesso difficile ottenere una diagnosi tempestiva.
L’aglio fa davvero male?
Uno degli aspetti più curiosi e pericolosi della porfiria acuta intermittente è la reazione che alcuni pazienti hanno all’aglio. L’aglio contiene zolfo, un elemento che può scatenare attacchi potenzialmente letali nei soggetti affetti da questa patologia.
L’allergia allo zolfo, infatti, può provocare dolori acuti, vomito e in alcuni casi anche la morte. È da qui che nasce l’associazione con i vampiri, legata alla leggenda secondo cui queste creature temono l’aglio.
Sintomi e trattamenti
I sintomi della porfiria acuta intermittente variano, ma i più comuni includono:
- dolori addominali;
- nausea;
- vomito;
- debolezza muscolare;
- disturbi neurologici come ansia e confusione.
Gli attacchi possono essere improvvisi o preceduti da sintomi che si manifestano anche settimane prima. Per molti pazienti, la gestione della malattia richiede di evitare cibi contenenti zolfo e un controllo costante della dieta.
Il trattamento degli episodi acuti prevede spesso la somministrazione di eme, una sostanza in grado di ridurre l’accumulo di porfirine. Prevenire gli attacchi è quasi l’unica strategia contro la malattia, con i pazienti che devono stare molto attenti a cosa mangiano e ai farmaci che assumono, poiché molti di essi possono peggiorare la condizione.