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Malattia del Congo preoccupa l'Italia dopo i morti, sale il livello di guardia per prevenire il contagio

La malattia del Congo viene giudicata grave, ma il suo andamento è circoscritto. In Italia sale l'allerta in porti, scali aerei e frontiere

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Anche in Italia si alza il livello di allerta per quella che è al momento nota come “malattia del Congo”, un misterioso contagio che ha già colpito oltre 370 persone, causando la morte di almeno 79 pazienti. Il ministero della Salute si è rivolto agli Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) chiedendo “di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Paese”.

Situazione grave ma circoscritta

È stata l’agenzia Ansa a dare notizia della lettera del ministero. Le autorità locali, in stretta collaborazione con quelle internazionali, stanno lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta al nuovo focolaio che ha colpito il Congo, dopo la recente epidemia di Mpox.

La situazione in Congo è sì grave, ma è al momento circoscritta. I casi sono stati segnalati nella regione di Panzi, a circa 700 km a sud-est della capitale Kinshasa. Si tratta di un’area estremamente povera, dove i livelli assistenziali sono del tutto insufficienti.

malattia del Congo ItaliaFonte foto: IPA

Immagine di repertorio, medici visitano un neonato in Congo

Il Congo sconta una cronica scarsità di medicinali, acqua potabile e infrastrutture sanitarie adeguate.

I sintomi della malattia del Congo

La malattia presenta sintomi simili all’influenza:

  • febbre;
  • mal di testa;
  • tosse;
  • problemi respiratori;
  • anemia in forma grave.

Secondo i rapporti, il tasso di letalità è elevato: circa un terzo dei contagiati non sopravvive. La maggior parte delle vittime ha tra i 15 e i 18 anni, ma vengono colpiti anche i bambini sotto i 5 anni, che rappresentano il 40% dei decessi. Le difficoltà respiratorie e la mancanza di trasfusioni per i casi di anemia sono le principali cause di morte.

“L’anemia potrebbe essere spiegata da fenomeni di malnutrizione, malaria e dalla situazione sanitaria di base della zona”, ha dichiarato all’Ansa Giovanni Rezza, professore di Igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già dirigente di ricerca dell’Iss.

L’origine della malattia del Congo

L’origine della malattia è ancora ignota. Gli esperti dell’Oms stanno analizzando i campioni per identificare il patogeno. Tra le ipotesi si valutano:

  • una malattia batterica nota, come quella da meningococco;
  • una febbre emorragica;
  • una sindrome influenzale;
  • la possibilità di una nuova infezione respiratoria.

È invece stata esclusa quasi subito l’ipotesi di una nuova variante Covid. In Congo, le autorità hanno chiesto alla popolazione di non toccare i cadaveri, per evitare la diffusione di ulteriori infezioni.

La diagnosi

Pur riconoscendo la gravità della situazione, Rezza invita alla cautela: “Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo”.

“Se fosse chiaro che l’intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione (ad esempio per via aerea), allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l’area interessata”, aggiunge il professore.

Si attende che i campioni prelevati vengano trasferiti almeno al laboratorio attrezzato di Kinshasa. Solo allora si capirà l’origine della malattia e si potrà intervenire in maniera mirata.

“Il Congo è molto abituato ad avere a che fare con le febbri emorragiche e sanno come agire per contenere quel tipo di focolaio. Diverso se si trattasse di una malattia respiratoria”, conclude il professore.

malattia del Congo Italia Fonte foto: ANSA
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