Luigi Di Maio torna in politica dopo il M5S? Arriva l'annuncio dell'ex ministro degli Esteri sul suo futuro
Luigi Di Maio, ex leader del M5s ed ex ministro degli Esteri, ha detto di aver chiuso con la politica
Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo, è stato ospite nella trasmissione In mezz’ora su Rai Tre, affermando di aver chiuso con la politica.
- Che fine ha fatto Luigi Di Maio
- Il rapporto con Beppe Grillo
- Le parole sul conflitto tra Israele e Hamas
Che fine ha fatto Luigi Di Maio
“Pentito di aver lasciato il M5S? La mia scelta era legata a un’idea diversa sul mancato sostegno al governo Draghi e sull’Ucraina”, ha dichiarato Di Maio.
“Dopodiché – ha aggiunto – gli italiani sono stati chiari nei miei confronti, alle elezioni politiche non ho superato l’1% quindi per me si è chiusa una fase e non penso più alla politica né per ora né per il futuro”.
“Ora eviterei dunque l’accanimento terapeutico”, la battuta del rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo.
Il rapporto con Beppe Grillo
“Beppe Grillo? Non lo sento più, ma il bene che gli voglio è invariato”, ha precisato a proposito del suo legame con il fondatore del M5s.
Le parole sul conflitto tra Israele e Hamas
Di Maio ha detto la sua anche sul conflitto in corso tra Israele e Hamas: “Quando parlano le bombe, per l’Unione europea è sempre più difficile, ma noi stiamo facendo uno sforzo importante per evitare l’escalation del conflitto e per difendere i civili”.
“Abbiamo triplicato – ha aggiunto – l’aiuto umanitario per i palestinesi e sostenuto le pause umanitarie come primi passi. Dobbiamo procedere con piccoli passi, consapevoli che c’è un dramma in atto”.
E ancora: “Quando parliamo di evitare l’espandersi del conflitto è chiaro che l’asse che passa per la normalizzazione tra Arabia Saudita e Iran è fondamentale”.
“Questa regione – ha detto l’ex ministro degli Esteri – aveva vissuto una stagione di normalizzazione e accordi” ed “è attraverso questi canali che si potrà evitare l’espandersi del conflitto, liberare gli ostaggi e consentire anche un futuro per Gaza e la regione. Dalla pace in questi territori dipende anche la nostra sicurezza, e non è solo un tema di energia”.