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Locatelli fa il punto sulla pandemia Covid in Italia: andamento dei contagi, variante Omicron e terze dosi

Il coordinatore del Cts Franco Locatelli fa il punto sulla pandemia Covid in Italia: dall'andamento della curva dei contagi alle vaccinazioni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Certamente siamo in una situazione delicata e con numeri ancora crescenti per quel che riguarda l’incidenza d’infezioni”, tuttavia negli ultimi giorni “vi sono evidenze di chiara decelerazione della curva epidemica”. Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, in una intervista al Corriere della Sera in cui fa il punto della situazione sulla pandemia Covid in Italia.

La pandemia in Italia, il punto di Locatelli

L’andamento dei contagi da coronavirus, ha detto Locatelli, è  in linea con quanto osservato in altri Paesi: “Nel Regno Unito si sta assistendo alla riduzione dei ricoveri”.

A questo punto però l’Italia non è ancora arrivata: “La pressione sulle strutture sanitarie nelle ultime settimane è decisamente aumentata”, anche se non si può parlare di ospedali vicino al collasso. “Il rischio da scongiurare – ha sottolineato – è di danneggiare i pazienti con patologie differenti dal Covid riducendo il numero di procedure mediche o chirurgiche”.

Nonostante i numeri da record per quanto riguarda i contagi, la situazione negli ospedali italiani è ancora gestibile, con molti meno pazienti ricoverati rispetto al passato. Il merito va al fatto che gran parte degli italiani sono coperti dal rischio di malattia grave o fatale, grazie ai vaccini anti Covid.

“Nelle passate ondate come quella dello scorso inverno abbiamo avuto, pur in assenza di varianti così contagiose, numeri doppi di ricoverati sia nelle aree mediche sia nelle rianimazioni”, ha ricordato il coordinatore del Cts.

Locatelli fa il punto sulla pandemia Covid in Italia: andamento dei contagi, variante Omicron e terze dosi
 Il coordinatore del Cts Franco Locatelli

Locatelli, il punto sulla campagna vaccinale

Riguardo la campagna vaccinale anti Covid, Locatelli parla di numeri “straordinari”: in Italia sono state somministrate quasi 120 milioni di dosi di vaccino, oltre 26 milioni di persone hanno ricevuto la terza dose.

“Risultati più che apprezzabili” anche per quanto riguarda la vaccinazione della fascia 5-11 anni: “Il numero dei bambini vaccinati continua a crescere. Non si è osservato anche nel nostro Paese alcun segnale preoccupante sul profilo di sicurezza e questo dimostra quanto era giusto promuovere la vaccinazione anche in età pediatrica”.

Locatelli, i dati sulla variante Omicron

Per quanto riguarda la variante Omicron, Locatelli ha spiegato che la nuova mutazione del coronavirus sta prendendo il posto della Delta ed è ormai prevalente anche nel nostro Paese.

“L’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute in collaborazione con le Regioni ha documentato come su più di 2600 sequenze effettuate in 120 laboratori, Omicron sia stata identificata nell’81% dei casi, pur con significative differenze regionali”, ha detto Locatelli.

Mancano invece, ha spiegato, analisi sui pazienti Covid ricoverati nelle rianimazioni che, in questa fase, sono affetti da entrambi le varianti. Nonostante questo, dalle sue caratteristiche biologiche è possibile osservare una minor severità delle infezioni nei contagiati da Omicron.

Minor severità non significa che il virus sia diventato una banale influenza: “Sarebbe sbagliato pensare però che Omicron, in soggetti non adeguatamente protetti dal vaccino, non possa determinare malattia grave o anche fatale”.

“Uno studio sudafricano recentemente sottoposto alla rivista Lancet – ha osservato Locatelli – riporta chiaramente che in quel Paese, dove la popolazione è molto più giovane di quella italiana, vi sono stati in 4 settimane 258 decessi in ospedale per Omicron, 126 dei quali in pazienti ultra 60enni”.

Locatelli ha poi ricordato che gli asintomatici affetti da Omicron possono contagiare gli altri: “È ormai chiaro da tempo che nelle secrezioni dei soggetti contagiati da Sars-CoV-2 possono, specie nei primi giorni dopo il contagio, albergare anche carichi virali importanti e, dunque, si può essere significativamente contagianti”.

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