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Lo scontro tra Zelensky e Donald Trump inguaia l'Ucraina: cosa può succedere adesso con Putin

Guerra in Ucraina: dopo la litigata con Zelensky, Donald Trump punta a risolvere la situazione trattando con Putin

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La lite nello Studio Ovale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che conseguenze avrà sul futuro della guerra in Ucraina? Presto per dirlo, perché per il momento non c’è stata alcuna decisione importante presa sulle sorti di Kiev dall’amministrazione americana che nel frattempo continua a tentare di organizzare un summit con Putin. Quel che è certo è che le pressioni su Zelensky da parte degli Usa aumentano di giorno con giorno e non è escluso che Trump e i suoi fedeli possano per provare a far capitolare il presidente ucraino dal suo incarico.

Guerra in Ucraina, Donald Trump accelera sull’incontro con Putin

Donald Trump, riferisce la CNN, dopo la lite in mondovisione con Zelensky, starebbe puntando ad accelerare sui tempi per organizzare un summit con Vladimir Putin.

Diplomatici “esperti”, riferisce sempre la CNN, vedono nella lite di venerdì scorso una trappola tesa dall’amministrazione Trump per screditare Zelensky e rimuoverlo come un ostacolo.

Trump Zelensky Casa BiancaFonte foto: ANSA
Zelensky e Trump nello Studio Ovale

Sembra che a Mosca si stiano sfregando le mani. Infatti il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha espresso una certa soddisfazione per l’incontro disastroso nello Studio Ovale.

“Non penseremo mai in modo identico su ogni questione dell’agenda politica internazionale – ha dichiarato Lavrov in un’intervista a Red Star Media Group -. Lo abbiamo ammesso a Riyad. Così hanno fatto anche gli americani. Loro stessi l’hanno detto. Il buon senso ci dice che è sciocco non trarre vantaggio dagli interessi corrispondenti su alcune questioni pratiche”.

Privatamente, ha sostenuto la CNN, Usa e Russia a porte chiuse avrebbero già trovato un’intesa in linea di massima su degli accordi economici.

Non a caso il principale inviato economico del Cremlino per i colloqui, Kirill Dmitriev, ha dichiarato alla CNN che la cooperazione con gli Stati Uniti potrebbe “includere accordi nel settore energetico” di qualche tipo.

Il Financial Times ha scritto che si stanno facendo sforzi per coinvolgere investitori americani nel riavvio del gasdotto Nord Stream 2 della Russia verso l’Europa, interrotto all’inizio della guerra in Ucraina.

L’Europa rischia di rimanere sola

In tutto ciò l’Europa guarda attentamente l’evolversi dei fatti, con il timore che l’amministrazione Trump le volti le spalle. Addirittura Mosca, analizzando le mosse del presidente Usa, ha commentato pubblicamente e con un certo piacere la piega presa dalla situazione.

“La nuova amministrazione sta cambiando rapidamente tutte le configurazioni della politica estera. Questo coincide in larga parte con la nostra visione”, ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, alla televisione statale russa.

Zelensky, da eroe a ostacolo

In un simile scenario, Zelensky potrebbe essere considerato di troppo. Da eroe rischia di diventare un ostacolo per Trump e la sua amministrazione.

“Abbiamo bisogno di un leader che possa trattare con noi, eventualmente con i russi, e porre fine a questa guerra. E se diventa chiaro che le motivazioni personali e politiche del presidente Zelensky divergono dalla fine dei combattimenti in Ucraina, allora penso che abbiamo un vero problema tra le mani”. Così il consigliere nazionale della Casa Bianca Mike Waltz. 

Waltz ha anche avvertito gli alleati in modo più che chiaro: “Sarà l’Europa a occuparsi della sicurezza in Ucraina. È prematuro parlare del ruolo degli Stati Uniti”. Bessent, a Cbs, ha ripetuto il concetto: “Tocca all’Unione Europea garantire la sicurezza, non alla Nato”.

Anche il Segretario di Stato americano Marco Rubio si è allineato a Waltz parlando ai microfoni di Abc News: “Purtroppo Zelensky non è riuscito a trattenersi. Spero si possa rimediare. Stiamo cercando di portare Putin al tavolo delle trattative. Tutti conoscono la storia, i trascorsi tra le parti. Ma la vera domanda è: possiamo portarli a negoziare? Questo è il nostro obiettivo. Non bisogna fare nulla per ostacolarlo. E purtroppo, Zelensky ha fatto esattamente il contrario, cercando in ogni occasione di “spiegare la storia dal punto di vista ucraino””.

“Sono tre anni che insultiamo Vladimir Putin, ma non è questo il punto – ha aggiunto Rubio -. Il punto è che ora dobbiamo portarlo a negoziare. Nessuno sta dicendo che Putin debba vincere il Premio Nobel per la Pace o che sia un uomo meritevole di riconoscimenti umanitari. Dobbiamo solo trovare un modo per fermare la guerra, e l’unica via è il negoziato”.

zelensky-donald-trump-ucraina-putin Fonte foto: ANSA
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