Lettera in Vaticano contro il fratello di Emanuela Orlandi dopo le frasi su Papa Wojtyla: cosa c'è scritto
Una lettera contro Pietro Orlandi è stata recapitata alla madre, dopo le accuse a Papa Wojtyla. Il mittente è ignoto ma forse residente in Vaticano
Una lettera di critiche e minacce, indirizzata Pietro Orlandi. Al fratello di Emanuela Orlandi, che da anni lotta per avere verità sulla sua scomparsa, il messaggio è stato recapitato tramite la madre, ancora cittadina vaticana. Il mittente è ignoto, ma alcuni elementi potrebbero aiutare alla sua identificazione.
Cosa dice la lettera
La fotografia della lettera, è stata condivisa da Pietro Orlandi sui suoi profili social e sul suo gruppo Facebook, che conta oltre 20mila iscritti. “Caro Pietro, sei un bugiardo e lo sai!” si legge all’inizio.
Nel testo, il mittente attacca il fratello di Emanuela per “Quelle vergognose allusioni nei riguardi di Papa Wojtyla” che, continua il testo, “non te le ha riferite nessuno, te le sei inventate te… Ma ti sei screditato da solo!”
Il post condiviso da Pietro Orlandi con il testo della lettera
Riferendosi alle ultime svolte sul caso Orlandi, nella lettera si aggiunge: “Ho sempre supportato la tua famiglia, ma seguire piste suggerite da mitomani e persone notoriamente inaffidabili ha complicato le cose. Il Vaticano è stato anche troppo paziente”.
Il mittente parla poi della nuova inchiesta concessa dal Vaticano, ma sostiene che si baserà su “i soliti documenti falsi sulla lista dei cardinali pedofili che di notte vanno a cercare le ragazzine assieme al Papa“.
“Dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie” sono i saluti con cui si conclude il testo.
Quello che si sa sul mittente
Come detto, il mittente della lettera è ignoto. Eppure alcuni dettagli potrebbero aiutare a scoprire di più sull’autore.
La lettera, scritta a penna con grafia adulta, è stata lasciata nella buca delle lettere della madre di Pietro Orlandi, che ancora risiede in Vaticano. Si tratta di un solo foglio inserito in una busta bianca.
La firma lasciata alla fine della lettera è: Luciano Dei. Un nome evidentemente falso, che rimanda però al latino “di Dio” e che potrebbe far pensare allo scritto di un uomo religioso.
Probabilmente, poi, si tratta di un residente in Vaticano, dato che la busta, pur contenendo un francobollo, è priva di timbro ed è stata, quindi, imbucata direttamente dal suo autore.
Lo puntualizza lo stesso Pietro Orlandi nel suo post, scrivendo: “La stupidità di chi l’ha lasciata e presumo scritta è che voleva far credere che fosse stata spedita da altre città, quindi fuori dal Vaticano, perché si è anche preoccupato di mettere un francobollo… Ma non c’è nessun timbro…”.
“Peccato – aggiunge Pietro – lascia solo il nome Luciano Dei (probabilmente falso) e nessun contatto… Questa è la conseguenza di chi ha voluto giocare a fare il giornalista”.
Cosa aveva detto Pietro Orlandi
Parole di critica esplicita rivolte al fratello di Emanuela Orlandi erano già state rivolte nelle scorse settimane dal Vaticano, dopo le dichiarazioni su Papa Wojtyla e su un suo possibile coinvolgimento nella sparizione di Emanuela.
A ‘Dimartedì’ Orlandi aveva commentato l’audio di un uomo “vicino alla banda della Magliana”, che sosteneva che Wojtyla si facesse portare ragazzine in Vaticano. “Io non ho prove – aveva detto Pietro Orlandi – ma sento questo audio, sento l’ambiente vaticano e qualche dubbio mi viene… Qualcuno dice che la sera usciva con due monsignori polacchi, e non andava certo a benedire le case”.
Lo sconcerto provocato nelle alte sfere ecclesiastiche aveva generato anche la reazione di Papa Francesco, che all’Angelus del 16 aprile aveva detto: “rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”.