Leonardo Maria Del Vecchio e Jessica Serfaty, virus nel telefono per controllarla: accusa all'erede Luxottica
Leonardo Maria Del Vecchio è accusato anche di aver spiato la sua fidanzata Jessica Serfaty. In un intercettazione si parla di un virus trojan
Emergono nuove accuse nei confronti di Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, che secondo i pm avrebbe tentato di sorvegliare la fidanzata Jessica Serfaty installando un virus spia nel suo telefono. Secondo quanto riportato nelle indagini, Del Vecchio jr avrebbe fatto ricorso a tecnici informatici per installare un trojan sul dispositivo della ragazza con l’obiettivo di monitorarne la posizione e le comunicazioni private.
- Jessica Serfaty controllata: ipotesi
- Altre accuse: finto rapporto contro Claudio Del Vecchio
- Qual è il ruolo degli altri indagati
Jessica Serfaty controllata: ipotesi
Le telecamere nascoste dai carabinieri nella sede della Equalize, società di investigazione privata a Milano, hanno ripreso due uomini fidati di Leonardo Maria Del Vecchio il 23 maggio 2023: Marco Talarico, suo gestore patrimoniale, e Mario Cella, responsabile della sicurezza.
I due avrebbero presentato ai tecnici la richiesta di Del Vecchio jr: ottenere il controllo del telefono di Jessica Serfaty, di cui all’epoca era innamorato, per poter monitorare in tempo reale i suoi movimenti e comunicazioni. Gli esperti avrebbero proposto l’uso di un trojan, captatore informatico capace di localizzare la persona, leggere i messaggi e accedere alle conversazioni.
In foto Leonardo Maria Del Vecchio e Jessica Serfaty
In un’occasione in particolare, si ipotizza che il gruppo avesse progettato di installare il trojan approfittando di una festa su una barca da 50 metri affittata da Del Vecchio stesso, sperando che Jessica lasciasse il telefono incustodito.
Altre accuse: finto rapporto contro Claudio Del Vecchio
Le accuse nei confronti di Equalize non si fermano qui: secondo i pm, Samuele Calamucci, esperto informatico e centrale nell’indagine, avrebbe prodotto un falso rapporto della Polizia di New York per danneggiare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo.
Il documento inventato descriveva un controllo eseguito su Claudio in compagnia di una persona con precedenti per reati sessuali. Tale informazione, se diffusa, avrebbe potuto compromettere la sua reputazione pubblica.
Le indagini proseguono per chiarire il coinvolgimento di Del Vecchio jr nelle strategie utilizzate dalla rete di Equalize per gestire affari familiari e patrimoniali.
Qual è il ruolo degli altri indagati
In questo scenario di accessi abusivi e azioni di sorveglianza, sono coinvolte altre figure di rilievo, tra cui Giuliano Schiano, agente della Guardia di Finanza alla Dia di Lecce, che avrebbe compiuto verifiche sui familiari di Del Vecchio jr accedendo a dati del Ministero dell’Interno, dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate.
Matteo Arpe e suo fratello Fabio, noti banchieri, sono invece accusati di aver commissionato l’accesso ai conti di Fulvia Bergamaschi per questioni familiari, mentre Fabio Candeli, amministratore della Banca Profilo, risulta indagato per aver autorizzato Equalize a estrarre dati della banca, garantendo che fossero utilizzati nel rispetto delle normative antiriciclaggio.
Secondo l’avvocato di Del Vecchio, Maria Emanuela Mascalchi, il suo assistito potrebbe essere la parte lesa di una vicenda complessa e potenzialmente manipolata da terzi. La vicenda si complica.