Le storie degli israeliani presi in ostaggio da Hamas raccontate dai loro familiari: non si sa se siano vivi
Dopo l'attacco di Hamas di pochi giorni fa, molti israeliani sono stati presi in ostaggio: le famiglie non sanno se sono vivi, ecco le loro storie
Lo scoppio della nuova guerra tra Israele e Hamas ha toccato le vite di migliaia e migliaia di persone. Sono attualmente oltre 1.200 le vittime ufficiali nello Stato ebraico, ma molti altri cittadini sono stati presi in ostaggio. Le famiglie hanno condiviso le loro storie, tra paura e speranza.
- Circa 60 ostaggi israeliani presi da Hamas dopo gli attacchi
- Chi sono gli israeliani rapiti dalla milizia paramilitare
- Il video della 65enne Yaffa Adar è diventata virale
Circa 60 ostaggi israeliani presi da Hamas dopo gli attacchi
Stando alle cifre riportate dal un portavoce delle forze armate israeliane nella giornata di ieri, mercoledì 11 ottobre 2023, sarebbero circa 60 i cittadini che sono stati presi in ostaggio da Hamas e non più di 100 come annunciato dai militanti.
La situazione di caos e di continui attacchi rende difficile stabilire con certezza il numero esatto, ma sembra ormai acclarato che siano stati presi bambini, persone anziane e membri del servizio militare. Sarebbero stati catturati anche cittadini di altre nazionalità, si teme anche due italiani.
Manifestazione di sostegno a Israele a Ginevra, in Svizzera
I familiari degli israeliani presi in ostaggio hanno riferito di aver scoperto del rapimento tramite veloci e confuse telefonate, messaggi affrettati e video sui social media. Hamas minaccia di ucciderli se Tel Aviv continuerà a bombardare civili su Gaza.
Chi sono gli israeliani rapiti dalla milizia paramilitare
Come riportato in queste ore da numerose fonti estere compresa la NBC, stanno emergendo diverse storie di familiari degli ostaggi. Tra loro c’è la 19enne Karian Ariev, soldatessa delle Israel Defense Forces. La sorella ha raccontato che è stata rapita da un bunker vicino a Nahal Oz kibbutz: l’ha vista in un videoclip e ora “non sappiamo se è viva“. Sasha Ariev ha detto di sentirsi tradita dal governo: “Non ci hanno protetto, è per questo che ci ritroviamo in questa situazione”.
Bar Kuperstein, invece, è un 21enne che secondo i suoi parenti è stato catturato mentre aiutava i partecipanti di un festival musicale. La famiglia ha trovato sui social media un video in cui il giovane è ostaggio dei militanti di Hamas. “È un eroe – ha detto lo zio – Lui e gli altri non hanno nulla a che vedere con il conflitto militare e il mondo deve sapere cosa gli è successo: sono innocenti”.
I familiari del 23enne Hersh Goldberg-Polin hanno condiviso foto del loro caro nella speranza di spargere la voce e ritrovarlo: ha lasciato casa di sua madre a Gerusalemme dicendo di volersi accampare con un amico per il fine settimana, poi la stessa ha ricevuto due terribili messaggi in cui il figlio diceva “Ti amo” e “Mi dispiace”. Di lui non ci sono notizie.
Tra gli scomparsi che si teme siano stati rapiti c’è anche la 32enne Celine Ben David Nagar, madre di una bambina di 6 mesi: la donna, ha riferito il marito, era in macchina con due amici quando ha chiamato dicendo di aver sentito sirene di allarme per i razzi. Ha provato a tornare indietro, poi è sparita: la sua auto è stata trovata con fori di proiettile.
Il video della 65enne Yaffa Adar è diventata virale
Hanno fatto il giro del web le immagini della 65enne Yaffa Adar, portata via dal kibbutz di Kfar Azza nella Striscia di Gaza su un golf cart guidato da alcuni militanti palestinesi di Hamas. I parenti ne hanno chiesto il ritorno perché malata e bisognosa di medicine.
La nipote Adva ha visto il video in questione e a Sky News ha riferito che la donna è la spina dorsale della sua famiglia: “Non so se esiste una parola che possa descriverlo: siamo sotto shock – ha detto – Fa male in ogni centimetro del nostro corpo”. Sono solo alcune delle storie che stanno arrivando da Israele.