Le motivazioni della sentenza dell'omicidio di Saman Abbas: "Non fu uccisa per il no alle nozze combinate"
Nelle motivazioni della sentenza i giudici scrivono che Saman Abbas venne "accompagnata a morire". Forse l'autrice materiale è stata la madre
Le motivazioni della sentenza per l’omicidio di Saman Abbas escludono che la 18enne pakistana sia stata uccisa perché si opponeva a un matrimonio combinato. Per i giudici, i familiari di Saman avrebbero voluto evitare il disonore di veder scappare di casa la figlia insieme al fidanzato.
- Le motivazioni della sentenza
- I genitori non accettavano la relazione di Saman
- Non si esclude che la madre sia l'esecutrice materiale
Le motivazioni della sentenza
“Se vi è un dato che l’istruttoria e la dialettica processuale hanno consentito di chiarire è che Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato/forzato“.
Così recita il passaggio chiave nelle oltre 600 pagine delle motivazioni della sentenza della Corte di assise di Reggio Emilia.
Il casolare dove venne trovato il corpo di Saman Abbas.
Saman venne ammazzata nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 a Novellara. Il suo corpo venne poi ritrovato nel novembre 2022. Per quel femminicidio a dicembre 2023 sono stati condannati all’ergastolo il padre e la madre. Lo zio invece dovrà scontare 14 anni di galera.
Secondo i giudici, i genitori di Saman (Abbas Shabbar e Shaheen Nazia) hanno “letteralmente accompagnato la figlia a morire”. La decisione di uccidere Saman sarebbe stata presa nel corso delle numerose telefonate fra i genitori e lo zio Danish Hasnain.
I genitori non accettavano la relazione di Saman
Per i giudici alla base dell’omicidio ci sarebbe la scoperta, da parte dei genitori, della relazione tra Saman e il suo fidanzato. La ragazza avrebbe inoltre progettato di scappare.
“Ciò che contava per la famiglia della giovane era dissuaderla dall’andare nuovamente via di casa, non con chi si sposasse”, hanno scritto i giudici. Un comportamento ritenuto “grave per la loro cultura”. Durante il processo, l’avvocato del padre puntò il dito contro il fidanzato di Saman accusandolo di essere lui l’assassino.
I genitori di Saman sono stati ripresi dalle telecamere del casolare di Novellara nella notte del 30 aprile 2021. Per la corte, l’atteggiamento dei due e i loro gesti sono “eloquenti ed espressivi”.
Non si esclude che la madre sia l’esecutrice materiale
L’atteggiamento della donna porta la corte a scrivere che “non si esclude che sia stata la madre l’esecutrice materiale“. Il padre invece “resta a osservare” e “si mostra tormentato, assumendo atteggiamenti che danno conto della drammaticità di ciò che sta accadendo”, ma in ogni caso “resta a osservare, senza far nulla”, confermando così, si legge, “la sua adesione psicologica piena al fatto”.