La strage di Altavilla Milicia secondo il fratello di Sabrina Fina: "Lei è innocente, si sono uccisi tra loro"
Il fratello di Sabrina Fina difende la sorella sulla strage di Altavilla Milicia: "C'erano altre persone, si sono uccisi tra loro"
Secondo il fratello di Sabrina Fina, a compiere la strage di Altavilla Milicia (Palermo) non sarebbe stata la sorella, tanto meno il marito Massimo Carandente. Quest’ultimo, spiega, avrebbe una forza limitata per via della sua patologia. Piuttosto, all’interno della villetta di Giovanni Barreca ci sarebbero state altre persone. Lo ha riferito, il fratello della promotrice di prodotti per il benessere, ad un’inviata di ‘Ore14’.
- Strage di Altavilla Milicia, parla il fratello di Sabrina Fina
- "C'erano più persone, si sono ammazzati tra loro"
- Roberta Bruzzone: "Emmanuel morto di stenti"
Strage di Altavilla Milicia, parla il fratello di Sabrina Fina
Il fratello di Sabrina Fina difende la sorella da ciò che viene riportato dai media a proposito delle rivelazioni di Giovanni Barreca e della figlia 17enne, che hanno indicato la coppia di Sferracavallo – il quartiere alle porte di Palermo dove i coniugi vivevano – come presente e attiva durante la strage nella loro villetta di Altavilla Milicia.
“Non è assolutamente come la state descrivendo, l’artefice la manipolatrice o l’organizzatrice della strage”. Ricordiamo che Barreca, parlando con il suo avvocato, ha riferito che durante la mattanza era “imbambolato“, come sotto l’effetto di un plagio da parte della coppia.
I carabinieri di fronte alla villetta dei Barreca ad Altavilla Milicia (Palermo), dove si è consumata la strage
Ancora, il fratello di Sabrina Fina parla anche in difesa di Massimo Carandente, che “non riuscirebbe mai a fare quello che è stato fatto” in quanto “ha problemi gravi di salute”. Ricordiamo, del resto, che un testimone aveva riferito che fino al dicembre 2023 la coppia di Sferracavallo si manteneva con la pensione di invalidità di Carandente, il Reddito di Cittadinanza e i prodotti messi in vendita da Sabrina Fina.
Non è ancora dato sapere, a tal proposito, quale sia la patologia dell’uomo. Inoltre, il fratello della donna palermitana dice: “Mia sorella ha paura di tutto, ha paura di qualsiasi cosa, appena vedeva sangue sveniva”, per questo “mi sembra difficile un’azione del genere da parte loro”.
Sabrina Fina sarebbe dunque una persona altamente timorosa e suo marito, inoltre, sarebbe affetto da una patologia che lo priverebbe delle forze necessarie per compiere una strage.
“C’erano più persone, si sono ammazzati tra loro”
Nel suo intervento a ‘Ore14’ il fratello di Sabrina Fina parla anche di Kevin Barreca, 16enne ucciso nella strage. Mentre difende la sorella, l’uomo sottolinea che per “tenere fermo un ragazzo come Kevin” servivano “un bel po’ di persone in casa”.
Più precisamente: “Sono certo che in quella casa c’erano minimo 4 o 5 persone in più“. Chi, di preciso? L’uomo parla di “carneficina in famiglia“, con i Barreca che si sarebbero “ammazzati tra di loro“.
In più, quando parla di Giovanni Barreca, dice che “è sempre stato violento, uno che usa violenza ha quell’indole”.
Roberta Bruzzone: “Emmanuel morto di stenti”
Giovedì 7 marzo Roberta Bruzzone ha rivelato a ‘Ore14’ che Emmanuel sarebbe morto di stenti dopo le torture. La criminologa è stata convocata come consulente psichiatrica dalla difesa di Giovanni Barreca.
Nello specifico, il piccolo è stato “lasciato morire di stenti per purificarlo“, mentre Giovanni Barreca veniva rassicurato sul fatto che Emmanuel “sarebbe risorto dopo essersi liberato di Satana“. Il piccolo, invece, sarebbe stato incatenato al letto e torturato per 3 giorni, per poi essere lasciato morire.