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L'Ucraina aspetta i droni Sokol-300 che volano per oltre 3000 km: possono colpire il cuore della Russia

I droni a lungo raggio Sokol-300 sono la soluzione dell'Ucraina per contrattaccare: possono raggiungere obiettivi in Russia distanti 3000 km

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L’Ucraina potrebbe presto controbilanciare la carenza di missili a lungo raggio con droni capaci di colpire a 2.500 chilometri di distanza e oltre, come il Sokol-300. Kiev si trova infatti di fronte a una serie di sfide imminenti, con Putin che si prepara a schierare 300mila soldati e a fornire munizioni e droni tramite Iran e Corea del Nord. Potendo contare solo su sistemi di difesa come i Patriots degli USA, per quanto riguarda l’attacco l’Ucraina non ha grandi soluzioni ma potrà puntare su questi droni, attesi per la fine dell’anno.

Cosa sono i droni Sokol-300, l’asso nella manica dell’Ucraina

Con le opzioni che scarseggiano, l’Ucraina sta quindi considerando ora l’utilizzo di droni particolari capaci colpire a distanze elevate, con il Sokol-300 che può arrivare fino a 3.300 chilometri.

Kiev dipende principalmente dai sistemi di difesa come il Patriot degli Stati Uniti e il sistema SAM/T di produzione italo-francese. Tuttavia, per condurre attacchi, si trova limitata a missili e droni con una gittata inferiore rispetto ai suoi avversari.

Un esempio lampante sono i M142 Himars, che hanno un raggio massimo di circa 80 chilometri. Anche se i droni ucraini possono già raggiungere Mosca, distante poco più di 800 chilometri da Kiev, non sono in grado di colpire obiettivi nel cuore della Russia come centrali elettriche, nucleari o fabbriche di armi, rimanendo al di fuori della loro portata.

La situazione dell’Ucraina in questa fase della guerra

Il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andry Yermak, ha sottolineato l’importanza cruciale dell’approvazione di un pacchetto di aiuti questo mese da parte del Congresso degli Stati Uniti, considerando il momento critico per il paese.

L’Ucraina si trova in una situazione critica, con scarse munizioni al fronte a causa dei ritardi degli Stati Uniti, la mancanza di missili a lungo raggio a causa delle prudenze di Biden e Scholz, e l’arrivo imminente di 300mila nuovi soldati russi, supportati da una produzione interna di armi a pieno regime.

Il sostegno fornito dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dall’Unione Europea al governo ucraino è stato finora limitato alla difesa, non al contrattacco. Il cancelliere tedesco Scholz continua a negare i missili Taurus, temendo un’escalation dovuta a un possibile attacco ucraino in Russia, una posizione condivisa dal presidente Biden.

L’importanza dei droni a lungo raggio

In attesa che gli aiuti si sblocchino e diminuiscano le preoccupazioni per un’escalation da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, l’Ucraina si sta concentrando sui droni a lunga distanza come soluzione.

Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, Kiev sta aspettando la consegna entro la fine dell’anno di droni con una portata fino a 2.500 km da parte di 10 aziende produttrici.

Inoltre, l’Ucraina ha sviluppato autonomamente il drone Sokol-300 a partire dal modello turco Bayraktar, presentato nel 2020 e presto operativo, con una capacità di copertura fino a 3.300 km.

drone sokol-300 ucraina russia Fonte foto: ANSA/X
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