L'influencer Siu è uscita dal coma e parla: le due versioni del marito accusato di tentato omicidio
L'influencer Siu è uscita dal coma e le sue condizioni migliorano progressivamente. Suo marito è accusato di tentato omicidio ed è in custodia cautelare
Dopo otto giorni, l’influencer Siu è uscita dal coma farmacologico che le era stato indotto e ha pronunciato alcune parole. La donna era stata ricoverata d’urgenza a causa di una profonda ferita al petto. Sulla testa del marito, che si trova in carcere a Biella in custodia cautelare, pende l’accusa di tentato omicidio.
- Marito denunciato per maltrattamenti
- Le due versioni del marito
- Violati i sigilli della polizia
- Si cerca l'arma del delitto
Marito denunciato per maltrattamenti
Soukaina El Basri, influencer biellese di origine marocchina conosciuta sui social semplicemente come Siu, è ancora ricoverata in rianimazione all’ospedale di Novara dopo essere stata trasportata in condizioni gravissime con un foro sopra il seno sinistro.
La sua prognosi resta riservata, ma la giovane ha ripreso conoscenza ed è in grado di parlare. I medici accolgono l’evoluzione delle sue condizioni con un cauto ottimismo.
I contorni in cui è avvenuto il dramma sono quelli di un’unione infelice giunta al capolinea: Soukaina El Basri voleva separarsi dal marito Jonathan Maldonato.
Nel 2023 lo aveva denunciato per maltrattamenti, salvo poi ritirare l’accusa. “Era molto geloso e possessivo”, ha confermato l’amica Lucia Massaro, raggiunta da La Repubblica.
Le due versioni del marito
In un primo momento Johathan Maldonato aveva spiegato che la moglie era caduta e che aveva battuto contro lo spigolo di un mobile.
Successivamente l’uomo ha sostenuto che la moglie volesse suicidarsi perché depressa. Maldonato ha poi aggiunto di essere arrivato appena in tempo per salvarle la vita mentre Siu cercava di portare a compimento il gesto estremo.
Nella serata di mercoledì 22 maggio l’uomo è stato posto in stato di fermo con l’accusa di tentato omicidio.
Violati i sigilli della polizia
Gli investigatori ritengono che i sigilli apposti alla scena del crimine siano stati violati: la villa di Biella in cui viveva la coppia è stata sequestrata il 18 maggio e quel giorno un cappotto era appoggiato su una sedia.
In una successivo sopralluogo il cappotto era stato ritrovato sul tavolo della cucina. L’ipotesi è che l’uomo possa aver violato i sigilli per inquinare le prove contro di lui.
Si cerca l’arma del delitto
Si cerca intanto l’oggetto acuminato che potrebbe essere stato utilizzato come arma del delitto: secondo le prime ricostruzioni della Scientifica, Siu potrebbe essere stata colpita da un paio di forbici, da un cacciavite o da un punteruolo.