Jovanotti e la paura dopo l'incidente in bici: "Ho rischiato di morire veramente, ho perso 4 litri di sangue"
Jovanotti torna a parlare dell'incidente in bici e della lunga riabilitazione, un calvario lungo un anno e mezzo
Jovanotti torna a parlare del grave incidente in bici in cui è incappato mentre si trovava a Santo Domingo. Da allora, ossia dal luglio 2023, è iniziato un calvario lungo un anno e mezzo: si è sottoposto a due operazioni, poi la lunga riabilitazione e la clavicola che rimarrà rotta. Nel frattempo ha lavorato al nuovo album, “Il corpo umano vol. 1”, in uscita venerdì 31 gennaio.
- Jovanotti sull'incidente in bici: "Ho dovuto reimparare a camminare"
- La setticemia e i 4 litri di sangue persi
- Jovanotti: "Ho rischiato la vita in bici nel traffico di Teheran"
Jovanotti sull’incidente in bici: “Ho dovuto reimparare a camminare”
Intervistato dal Corriere della Sera, Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, ha spiegato che il periodo più difficile della sua vita è stato quando si è ammalata sua figlia Teresa (nel luglio 2020 le venne diagnosticato il linfoma di Hodgkin, malattia da cui è poi guarita). Per quel che invece riguarda strettamente la sua vita, il momento peggiore è stato quello successivo all’incidente in bici.
“Al fianco e al ginocchio ho patito parecchio – ha raccontato -. La clavicola rimarrà rotta. Come nel kintsugi, tecnica giapponese in cui si lasciano le crepe sugli oggetti, anche se le mie non sono ricoperte d’oro”.
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La riabilitazione è stata molto lunga. Ha dovuto ricominciare da zero. Tra l’altro ‘Jova’ è un artista che nei live ha puntato molto sulla fisicità che, all’improvviso, è venuta totalmente a mancare.
“Ho investito tutto nella mia vitalità – ha spiegato -, anche un po’ ostentata: il linguaggio del corpo era la mia lingua. Ho dovuto letteralmente reimparare a camminare. Si comincia gattonando: devi reimpostare il sistema neurale. Poi passi ai movimenti nell’acqua alta, poi dove tocchi, poi torni ad appoggiare il piede”.
Nonostante il periodo buio, ha sottolineato che non ha mai pensato che non ci fosse la possibilità di tornare. Con vena fatalista, sempre a proposito dell’incidente, ha poi sostenuto che “sarebbe dovuto comunque accadere prima o poi perché l’età passa”.
La setticemia e i 4 litri di sangue persi
Il cantante ha aggiunto che ha rischiato veramente di morire: “Ero sull’ambulanza con la gamba storta, i medici pronti per la rianimazione… Più avanti ho capito che ho rischiato di morire veramente. Di setticemia. In sala operatoria ho preso un batterio che ha complicato tutto, si stava rosicchiando l’osso e per questo avevo la gamba più corta”.
A scoprire la tragica situazione sono stati i medici dell’Humanitas di Milano. “Nella seconda operazione ho perso 4 litri di sangue, è stato un Vietnam. Uno pensa che la morte accada solo agli altri”, ha raccontato Jovanotti.
Jovanotti: “Ho rischiato la vita in bici nel traffico di Teheran”
Il cantante ha anche parlato con il quotidiano La Repubblica, fornendo altri dettagli sui suoi viaggi spericolati in bici.
“Io – ha narrato – mi sono sempre messo in pericolo, sono andato in bici in posti assurdi, a Teheran ho rischiato la vita in un traffico folle. Invece poi è successo in una strada senza macchine, circondato da canne da zucchero. La vita ti prende in giro”.
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