Jannik Sinner e il doping: l'agenzia Wada prende tempo per il ricorso: "Chiesto un approfondimento"

L’incubo sembrava definitivamente archiviato per Jannik Sinner, che sperava di potersi godere tranquillamente la sua ultima vittoria, il leggendario successo agli Us Open. Invece La Wada (Agenzia Internazionale Antidoping ) ha deciso di prendere tempo per valutare meglio l’eventualità di fare ricorso sul caso doping-Clostebol. Il numero uno al mondo del tennis non può dunque tirare ancora un sospiro di sollievo. Pende sulla sua testa ancora la spada di Damocle di una eventuale squalifica e le sue recenti imprese potrebbero ancora essere sporcate.

• Sinner, caso doping: la Wada temporeggia
• Assoluzione definitiva per Sinner ancora lontana
• Sinner: "La vicenda Clostebol è ancora nella mia mente"

Sinner, caso doping: la Wada temporeggia

Da Montreal la Wada fa sapere di considerare “il caso ancora aperto e l’indagine in corso”, sulla base dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping. Tale articolo consente all’agenzia di far partire il conteggio dei 21 giorni della prescrizione per l’appello dal momento in cui ha ricevuto documentazione aggiuntiva.

L’Itia, si ricorda, ha prosciolto da ogni responsabilità Sinner per la doppia positività al Clostebol rilevata lo scorso marzo. La Wada ha avuto tempo 21 giorni per presentare ricorso. Inizialmente si era diffusa la notizia che avesse deciso di non farlo. Successivamente la stessa agenzia ha reso noto che è il regolamento a concedere la possibilità di spostare in avanti i termini.

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Assoluzione definitiva per Sinner ancora lontana

La Wada ha confermato di non essersi accontentata delle quasi 50 pagine della sentenza sul caso Sinner e di aver chiesto ulteriori approfondimenti. L’agenzia, tuttavia, non ha comunicato in che data ha ricevuto la documentazione richiesta. Dunque al momento non è possibile calcolare le tempistiche per la prescrizione.

Sinner: “La vicenda Clostebol è ancora nella mia mente”

Sinner recentemente è tornato a parlare del periodo difficile vissuto a causa della doppia positività. Nonostante la tensione accumulata si è presentato a Cincinnati e ha vinto, si è presentato agli Us Open e ha ottenuto un trionfo.

“La vicenda – ha dichiarato in un’intervista al CorSera – è ancora nella mia mente, non ne è uscita. Ho cercato di rimanere concentrato sul torneo sentendomi supportato dalle persone che mi vogliono bene, e ormai il mio team mi conosce meglio dei miei genitori“.

“Mi sono molto legato ai miei coach. Credo di aver fatto un buon lavoro ma non è che mi sono dimenticato di quello che è successo. Non è passato”, ha aggiunto.

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