Israele invade il Libano e allarga la guerra: colpito campo profughi palestinese, bombardata anche la Siria
Israele bombarda anche Damasco, in Siria, mentre le sue truppe entrano nel Libano del Sud per combattere Hezbollah
È cominciata l’operazione Northern Arrows. Le truppe di terra di Israele hanno varcato il confine e sono entrate in Libano per continuare la guerra contro Hezbollah. Colpito anche un campo profughi palestinese nel Paese, bombardata anche Damasco in Siria.
- Operazione Northern Arrows: Israele entra in Libano
- La guerra si espande: colpita anche la Siria
- Usa avvisano l'Iran: "Non intervenite o ci saranno conseguenze"
Operazione Northern Arrows: Israele entra in Libano
Nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre le truppe di Israele sono entrate in Libano. Un’operazione definita sia dell’Idf stessa che dagli Usa “di entità limitata”, con operazioni mirate a distruggere cellule di Hezbollah.
“Le forze di terra sono supportate in uno sforzo d’attacco dall’Aeronautica e dalle forze di artiglieria, che colpiscono obiettivi militari nella zona in un’azione coordinata con i combattenti delle forze terrestri. L’Operazione Northern Arrows prosegue in base alla valutazione della situazione contemporaneamente ai combattimenti a Gaza e in altri teatri” ha dichiarato Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano.
Truppe dell’Idf
“L’Idf continua a combattere e ad agire per raggiungere gli obiettivi della guerra e fa tutto il necessario per proteggere i cittadini dello Stato di Israele e riportare sani e salvi i residenti del nord nelle loro case. Chiediamo di non diffondere voci e rapporti non ufficiali sulle attività delle forze dell’Idf e di attenersi solo agli annunci ufficiali” ha concluso Hagari.
La guerra si espande: colpita anche la Siria
Israele non si è però limitato a muovere le proprie truppe oltre la linea di demarcazione con il Libano. L’Idf ha infatti ampliato i suoi obiettivi, arrivando a colpire anche la Siria.
Nella notte un bombardamento sulla capitale del Paese, Damasco, ha causato 3 morti e 9 feriti. Non è chiaro quale fosse l’obiettivo di questo attacco, compiuto soprattutto con droni e missili. Fonti siriane riportano che sarebbe rimasto ucciso anche un giornalista.
Bombardato anche un campo profughi palestinese in Libano, Ain al-Hilweh, vicino alla città di Sidone. In questo caso l’obiettivo sarebbe stato Mounir Maqdah, comandante delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, organizzazione paramilitare di Fatah.
Si tratterebbe in questo caso di un allargamento del conflitto palestinese. Fatah, formazione che controlla la Cisgiordania e più moderata di Hamas, era rimasta fino a questo momento ai margini delle operazioni israeliane.
Usa avvisano l’Iran: “Non intervenite o ci saranno conseguenze”
Gli Usa hanno subito sottolineato che le operazioni di Israele sono: “In linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza.”
La Casa Bianca ha anche contattato l’Iran, principale alleato e finanziatore di Hezbollah, di non intervenire nel conflitto, minacciando “gravi conseguenze” se questo dovesse accadere.
I media israeliani hanno inoltre riportato che l’operazione non punta a occupare il Libano. In passato la presenza stanziale di truppe israeliane nel Paese si è rivelata disastrosa per l’esercito di Tel Aviv.