Influenza australiana arrivata in Italia, quali sono i sintomi e quando è previsto il picco di contagi
Ci sono già i primi isolamenti dovuti all’arrivo dell’influenza australiana in Italia: pochi i casi, ma per Pregliasco è importante la vaccinazione
La stagione influenzale è già iniziata, nonostante il caldo anomalo di questo periodo possa portare a pensare il contrario. Lo confermano i primi dati, tra i quali quelli che confermano l’arrivo in Italia della cosiddetta “influenza australiana”: ecco quali sono i suoi sintomi e come difendersi.
L’influenza australiana arriva in Italia
In Australia è stato causa della seconda stagione influenzale più pesante degli ultimi 10 anni, come detto dal professore Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e virologo dell’Università degli studi di Milano.
Ora il virus H3N2, conosciuto con il nome di “influenza australiana”, è arrivato in Italia, come confermato dai dati e dallo stesso professore, che ha chiarito come “di isolamenti ce ne sono già stati diversi”.
Il professor Fabrizio Pregliasco, che si è recentemente espresso in merito all’arrivo dell’influenza australiana in Italia
“Al momento i casi sono davvero sporadici” ha comunque chiarito l’esperto, che non vuole però abbassare la guardia di fronte ai virus: “Dobbiamo vaccinarci […] La vaccinazione deve essere fortemente indicata da parte dei medici, soprattutto di medicina generale”.
I dati del virus H3N2
Come spiegato a Rai News dal direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) e professore ordinario all’università Tor Vergata di Roma, Massimo Andreoni, di fronte a questo virus “è necessario tenere alta la guardia”.
Questa influenza difatti in Australia “è stata particolarmente severa, con numerose ospedalizzazioni e più di 15 milioni di persone che hanno contratto il virus”.
“Dobbiamo prepararci sapendo che il virus ci mette circa 2 settimane a creare una buona immunità nelle persone. È arrivato il momento di vaccinarci perché effettivamente è la misura più valida che possiamo mettere in campo per difenderci dall’influenza” ha poi concluso Andreoni.
I sintomi dell’influenza
Già precedentemente il professor Pregliasco aveva spiegato che questo virus è “particolarmente immunoevasivo, in grado di eludere parte delle difese del sistema immunitario”. I suoi sintomi sono comunque simili a quelli dell’influenza stagionale, sebbene tendano a essere più intensi.
Si parla quindi di febbre alta, dolori muscolari e articolari, stanchezza e debolezza molto accentuate, mal di testa, tosse secca e gola infiammata (che rende difficile la deglutizione).
A questo possono aggiungersi classici sintomi del male stagionale, come la congestione nasale, disturbi gastrointestinali, perdita di appetito e brividi. Il tutto può durare una decina di giorni e, se non curata correttamente, può portare a complicazioni come polmonite, bronchite o infezioni.