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Incassava la pensione della madre morta da 10 anni a Turi: documenti falsi, sottratti allo Stato 190 mila euro

Avrebbe continuato a percepire la pensione della madre morta, producendo anche documenti falsi. Sequestrati 190mila euro a un uomo residente a Turi

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Un uomo residente a Turi (Bari) avrebbe incassato per circa dieci anni la pensione della madre deceduta. Ora la Guardia di Finanza lo ha denunciato e gli ha sequestrato 190mila euro fra beni e disponibilità finanziarie.

Incassava la pensione della madre morta

L’ipotesi di reato formulata dalla Guardia di Finanza di Putignano è quella di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

L’uomo non solo avrebbe omesso di comunicare la morte della madre agli enti preposti, ma avrebbe anche simulato l’esistenza in vita della donna presentando, per conto della stessa, le dichiarazioni annuali dei redditi.

Macchina della Guardia di FinanzaFonte foto: ANSA

L’indagine è scattata dopo la segnalazione di un’operazione sospetta emessa dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia.

Continuare a prendere la pensione di un defunto, casi recenti

Nella cronaca non mancano casi di persone che hanno continuato a percepire la pensione di un defunto.

Fra i casi più recenti si ricorda quello di Paderno Dugnano, comune in provincia di Milano, dove una donna ha nascosto per anni il cadavere mummificato della madre per continuare a percepire la pensione.

Sempre a Milano una donna ha nascosto la morte del padre per continuare a incassare la sua pensione. Nel corso di 23 anni la donna ha incassato indebitamente oltre 400mila euro.

Quando percepire la pensione di un defunto non è reato

Incassare la pensione di un defunto non sempre è reato. Lo mette nero su bianco la Cassazione con la sentenza pronunciata dalla VI Sezione penale della Corte di Cassazione il 20 maggio 2021.

Purché, si badi, non si compiano altri reati come simulare la presenza in vita della persona in realtà deceduta e non si producano documenti falsi.

E purché si rispettino al contempo alcune condizioni: il conto sul quale viene erogata la pensione del congiunto defunto deve essere cointestato e la comunicazione del decesso deve avvenire entro 24 ore.

Il congiunto deve dunque provvedere a informare l’ufficio anagrafe del Comune, che a sua volta girerà la comunicazione all’Inps.

Non commette alcun reato chi continui a percepire la pensione di un defunto su conto cointestato qualora gli uffici comunali omettessero di girare la comunicazione all’ente previdenziale.

Solo ed esclusivamente in mancanza di tempestiva comunicazione al Comune il parente superstite che continui a incassare su conto cointestato la pensione commette il reato di appropriazione indebita o di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

Gdf Fonte foto: iStock
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