Imane Fadil, i risultati delle analisi: rivelazione al legale
La consulenza medico-legale ha confermato la morte per "malattia", ma non si sa cosa l'abbia causata
Imane Fadil sarebbe morta “per malattia”. Questo il risultato della consulenza medico-legale sul decesso di una dei teste chiave del caso Ruby. Consulenza che “ha dato un esito piuttosto sicuro”, anche se restano ancora sconosciute “le cause che hanno generato la patologia”. Lo ha dichiarato il procuratore di Milano, Francesco Greco, il quale ha poi spiegato ad ANSA che i motivi dietro alla malattia “possono essere molteplici, da un’infezione ad altre”. Greco ha anche chiarito le voci sui vari allarmi che hanno circondato la vicenda, inclusi gli esiti sulla presenza di metalli pesanti e radioattività. Il procuratore ha infatti confermato che all’inizio venne presa in considerazione anche l’ipotesi “dell’avvelenamento da cianuro“.
Morte Imane Fadil, la chiamata al suo legale
Altro elemento cardine della vicenda è stata la telefonata di Imane Fadil al suo legale, poco prima di morire in ospedale lo scorso marzo. “Vogliono farmi fuori”, aveva detto. E ancora: “Sentivo che volevano avvelenarmi e farmi fuori”. Il file audio della telefonata è stato fatto reso pubblico durante la conferenza stampa in cui la Procura di Milano sta dando conto dei risultati del lavoro dei periti sul decesso della 34enne.