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Il virus chikungunya arriva anche in Italia: il quinto caso a Trieste. Sintomi della malattia, decorso e cure

Il quinto caso in Italia del virus chikungunya si è registrato a Trieste, dopo i tre casi in Veneto e quello in Toscana. La malattia e i sintomi

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In Italia l’ultimo caso del virus chikungunya si è registrato a Trieste. Il 6 ottobre, infatti, il sindaco Roberto Dipiazza ha emesso un’ordinanza per disporre la disinfestazione del rione Valmaura. Quello di Trieste è il quinto caso di chikungunya registrato in Italia. L’ultimo, in ordine di tempo, era stato individuato in Toscana, a Sansepolcro (in provincia di Arezzo).

Cosa è la chikungunya

La chikungunya è una malattia virale. Lo spiega l’Istituto superiore della Sanità che ne identifica anche i sintomi e la modalità di trasmissione.

Il virus, infatti, è caratterizzato da febbre e forti dolori e viene trasmesso all’uomo da zanzare infette. Per la precisione, si legge sul sito dell’Iss, si tratta di una “zanzara femmina del genere Aedes (la zanzara tigre)”.

L'Istituto superiore di SanitàFonte foto: ANSA/Twitter
La sede dell’Istituto superiore di Sanità

Il virus chikungunya, si legge ancora sul sito dell’Iss, è stato identificato in circa “60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe“.

La prima epidemia nota, però, è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale.

L’arrivo del virus in Italia

L’allerta per la diffusione della chikungunya era stata diramata a marzo 2023 e arrivava dal Sud America dove, nei primi tre mesi dell’anno si sono registrati ben 115mila casi e 33 morti. I Paesi più colpiti, a marzo, sono stati Paraguay e Brasile.

Adesso, però, il virus è arrivato anche in Italia. Stando al monitoraggio dell’Iss, i primi tre casi di chikungunya si sono registrati in Veneto. Un quarto caso, invece, è stato identificato a Sansepolcro, in provincia di Arezzo.

E poi, l’ultimo, si è registrato i primi giorni di ottobre a Trieste dove il primo cittadino ha emesso un’ordinanza per la disinfestazione del rione Valmaura. Tutti questi casi, ad ogni modo, sono casi di importazione.

Cosa fare per prevenire il virus

Per questo, l’Iss ha elaborato alcuni consigli per prevenire la malattia per chi si reca nelle zone in cui è presente il virus. “La prevenzione della malattia consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare“, si legge sul sito dell’Istituto.

In primis, prosegue l’Iss, con “reti alle finestre o zanzariere nelle stanze in cui si soggiorna”. E poi, indossando “vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi ecc) di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare”.

E, infine, utilizzare “repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte, tenendo presente che il sudore ne riduce l’effetto”.

Sintomi e decorso della malattia

Il periodo di incubazione della malattia va dai 2 ai 12 giorni. In questo tempo possono insorgere i sintomi della febbre e dolori alle articolazioni “tali da limitare i movimenti dei pazienti – si legge sul sito dell’Iss – che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche”.

Altri sintomi possono essere “dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo“. Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente. Anche se, l’Iss precisa che in alcuni casi “il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni”.

Purtroppo al momento non esiste un vaccino contro la chikungunya. Le cure alla malattia, infatti, consistono prevalentemente nell’alleviare i sintomi.

virus-chikungunya Fonte foto: istockphoto
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