Il grattacielo crollato a Bangkok nel terremoto in Thailandia è stato costruito anche da un'impresa italo-thai
Un grattacielo è crollato a Bangkok dopo il terremoto in Myanmar: il progetto era di una società italo-thailandese. Almeno 8 i morti accertati
Il potente terremoto di magnitudo 7.7 che venerdì 28 marzo ha colpito il Myanmar ha avuto ripercussioni devastanti anche in Thailandia, dove è crollato un grattacielo in costruzione a Bangkok. L’edificio era stato realizzato da una joint venture tra l’italo-thailandese Italian-Thai Development Plc e il gruppo cinese China Railway No.10 Engineering Group.
- Terremoto Myanmar, crolla grattacielo a Bangkok
- Oltre 1.700 morti in Myanmar, l'appello della Caritas
- Croce Rossa: “Devastazione mai vista”
- Mandalay, salvate 29 persone
Terremoto Myanmar, crolla grattacielo a Bangkok
Secondo quanto riferito dal Bangkok Post, l’impresa Italian-Thai Development, fondata nel 1958 da Chaijudh Karnasuta e Giorgio Berlingieri, era coinvolta nella costruzione del grattacielo crollato nella capitale thailandese.
Lo scheletro della struttura era stato completato nel marzo 2024, ma tutti i post dell’azienda sull’edificio sono stati cancellati. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine per chiarire cause e responsabilità.

La disperazione dei parenti delle vittime del crollo
Oltre 1.700 morti in Myanmar, l’appello della Caritas
Il bilancio delle vittime in Myanmar è drammatico. La giunta militare ha comunicato oltre 1.700 morti, ma secondo lo United States Geological Survey potrebbero arrivare a 10 mila.
Nel villaggio di Kyaukse, nella regione di Mandalay, sono stati recuperati i corpi di 12 bambini e della loro insegnante sotto le macerie della scuola materna West Mye Mye Kyi.
Secondo Caritas Italiana, serviranno almeno cinque anni per la ricostruzione. “Presto si porrà il problema delle abitazioni, perché nella zona dell’epicentro sono andate quasi tutte distrutte”, ha spiegato Giuseppe Pedron, responsabile dei progetti in Asia.
Croce Rossa: “Devastazione mai vista”
La Croce Rossa parla di “un livello di devastazione che non si vedeva da oltre un secolo in Asia”. Il direttore regionale per l’Asia-Pacifico, Alexander Matheou, ha lanciato un appello per raccogliere 100 milioni di franchi svizzeri (circa 105 milioni di euro) destinati a 100.000 persone.
“È una crisi umanitaria complessa che si sovrappone a vulnerabilità preesistenti”, ha dichiarato.
Anche Papa Francesco, nel testo dell’Angelus diffuso in forma scritta, ha voluto esprimere vicinanza: “Preghiamo per il Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto”.
Mandalay, salvate 29 persone
A Mandalay, seconda città del Myanmar, i soccorsi sono riusciti a salvare 29 persone estratte vive dopo 30 ore sotto le macerie di un complesso abitativo, lo Sky Villa, composto da quattro edifici di 11 piani, di cui tre sono crollati. Almeno 90 persone risultano ancora sepolte, mentre sono stati recuperati nove corpi senza vita.
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