Il caso Boccia-Sangiuliano finisce in tribunale, il legale del ministro: "Presenteremo denuncia entro 48 ore"
Epilogo giudiziario per il caso Boccia-Sangiuliano: ci sono in arrivo almeno 5 procedimenti, fra denunce, indagini erariali e verifiche ministeriali
Esito giudiziario per il caso Boccia-Sangiuliano che da gossip estivo, sorto il 26 agosto, è via via andato montando fino a diventare un vero e proprio giallo politico. Il legale del ministro della Cultura si prepara a procedere tramite le procure: “Non c’è niente di cui il ministro possa essere preoccupato, non deve temere nulla. Questa è una vicenda di natura totalmente privata”. Così ha dichiarato l’avvocato Silverio Sica.
- Sangiuliano denuncia
- Esposto per peculato
- Si muove la Corte dei Conti
- Il nodo delle registrazioni
- Interviene la Vigilanza Rai
Sangiuliano denuncia
L’avvocato ha aggiunto l’intenzione di procedere a sporgere querela: “Nelle prossime 48 ore presenteremo una denuncia“. Per il penalista “non ci sono prove che il ministro sia stato ricattato, questo lo escludiamo senza dubbio”. L’avvocato non ha specificato il capo d’imputazione né se la querela verrà depositata ai danni di Boccia.
Il legale ha inoltre lasciato intendere fra le righe che in questa storia Sangiuliano è una vittima e, dunque, la sua poltrona non è a rischio.
Esposto per peculato
Ma non è tutto: la storia fra il ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia potrebbe presto arrivare sul tavolo di un pm della procura di Roma anche per via dell’esposto annunciato dall’onorevole Angelo Bonelli di Avs con l’ipotesi di peculato.
Si muove la Corte dei Conti
Ma c’è anche un terzo filone giudiziario che potrebbe aprirsi: secondo quanto rivelato da La Repubblica, la Corte dei Conti starebbe attenzionando la vicenda attraverso la Procura regionale del Lazio che ha la competenza sui controlli sulle spese dei ministeri.
Al vaglio dei procuratori contabili ci sarebbe il possibile danno erariale per le trasferte di Gennaro Sangiuliano con Maria Rosaria Boccia. Nella sua intervista alla Stampa l’imprenditrice ha raccontato degli spostamenti sull’auto blu del ministro della Cultura, anche per eventi privati come i concerti dei Coldplay e del trio Il Volo.
Su questo punto Sangiuliano, nel corso della sua intervista-confessione al Tg1, ha specificato che neppure un euro dei soldi pubblici è stato speso per Maria Rosaria Boccia. Il ministro ha mostrato a questo proposito alcune ricevute di pagamento.
Boccia, da parte sua, ha ribadito più volte di non aver mai messo mano al portafoglio per partecipare agli eventi. La donna ha riferito che i biglietti dei voli le sono stati girati sempre dalla segreteria del ministero.
Il nodo delle registrazioni
Il ministero della Cultura potrebbe avviare un’indagine interna per verificare se le registrazioni effettuate da Maria Rosaria Boccia rappresentino una violazione dei protocolli.
A spiegare il perché di quei filmati e di quelle telefonate registrate ci ha pensato la diretta interessata: “Perché ho registrato tutto da un certo punto in poi? Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto, ‘io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai‘”.
Questa è una delle risposte di Maria Rosaria Boccia nella sua intervista alla Stampa in merito alle prove del suo rapporto con il ministro.
Interviene la Vigilanza Rai
Dopo l’intervista di Sangiuliano al Tg1, la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia aveva avuto una reazione a caldo sui socia.
“Il ministro Sangiuliano in lacrime che racconta la sua love story con Maria Rosaria Boccia. Ma scusate è un governo o una soap opera? In che mani siamo? I cittadini non meritano di essere trattati come telespettatori di telenovelas mentre l’Italia va a rotoli”.
Floridia è ora passata ai fatti: “Sul caso dell’intervista di ieri sera di Gennaro Sangiuliano al Tg1 sono diverse le richieste dei gruppi affinché la questione venga affrontata in Commissione di Vigilanza. Convocherò con la massima urgenza un ufficio di presidenza per affrontare il caso e consentire ai gruppi di intervenire e porre le richieste che riterranno opportune”.