Il Blue Monday non è il giorno più triste dell'anno: la storia di una bufala lunga quasi 20 anni
Ricorre oggi il Blue Monday, il giorno più triste dell'anno. In realtà si tratta di una bufala nata per motivi commerciali. Ricostruiamo la storia
Ogni terzo lunedì dell’anno ricorre il Blue Monday, che ancora da molti viene considerato il giorno più triste dell’anno. In realtà questa definizione è una bufala che ancora sopravvive dopo 20 anni nonostante le ripetute smentite.
- Il Blue Monday, il giorno più triste dell'anno
- Una bufala nata per ragioni di marketing
- L'Università di Cardiff prese le distanze da Arnall
Il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno
Il mito del Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell’anno, nasce da un’equazione formulata dallo psicologo inglese Cliff Arnall dell’Università di Cardiff nel 2005 e ricorre oggi, lunedì 16 gennaio 2023, da almeno 20 anni.
Secondo Arnall, a influire sulla percezione di questo lunedì come il giorno più triste dell’anno sarebbero diversi fattori indicati come “variabili”: condizioni atmosferiche (W); debito (D); salario mensile (d); tempo trascorso dal Natale (T); tempo trascorso dal fallimento dei propositi per il nuovo anno(Q); livelli motivazionali bassi (M); sensazione di una necessità di agire (Na).
Il Blue Monday è il giorno più triste dell’anno? No, è una bufala nata nel 2005
Con queste sigle, Cliff Arnall nel 2005 ha creato una vera e propria formula che riportiamo: {[W+(D-d)] xTQ} / (MxNa).
Come ricorda ‘Wired’ citando un articolo del ‘Guardian’ pubblicato nel 2006 con un contributo del divulgatore Ben Goldracre, Arnall non sarebbe in realtà il padre di questa equazione, bensì uno dei nomi contattati dall’agenzia Sky Travel attraverso l’agenzia di comunicazione Porter Novelli per prestare la propria firma oltre ad altri candidati. Arnall, dunque, sarebbe l’unico che avrebbe accettato l’ingaggio.
Una bufala nata per ragioni di marketing
La bufala del Blue Monday come giorno più deprimente dell’anno nasce da un comunicato stampa diramato nel 2005 dell’emittente tv Sky Travel.
Come anticipato nel paragrafo precedente Sky Travel, attraverso l’agenzia di comunicazione Novelli, ingaggiò lo psicologo inglese Cliff Arnall affinché producesse un’equazione che dimostrasse che il terzo lunedì di gennaio fosse riconosciuto come la giornata più deprimente dell’anno.
Trattandosi di un canale dedicato ai viaggi, diffondendo un comunicato che parlasse di depressione Sky Travel intendeva invogliare le persone a prenotare dei viaggi per sfuggire al down di inizio anno.
L’espressione “blue” è l’equivalente inglese di “triste/depresso”, ma la logica vuole che non possa esistere una giornata deprimente uguale per tutti, tanto meno che per tutta la popolazione del mondo quel giorno ricorra soltanto il lunedì.
Il Blue Monday, dunque, non esiste secondo la formula proposta da Arnall e lanciata da Sky Travel, ma ogni anno diverse testate si ritrovano a ribadirlo.
L’Università di Cardiff prese le distanze da Arnall
È risaputo, inoltre, che a seguito della formula di Arnall la stessa Università di Cardiff prese le distanze dalla teoria e dallo psicologo.
Insieme a lui, altri esperti hanno bocciato la sua teoria. Ancora, Ben Goldracre sul Guardian scriveva: “Non c’è alcun merito scientifico in queste storie di equazioni. Nessuno. Non attirano le persone verso la scienza; piuttosto, vendono l’idea che la scienza sia una sciocchezza inutile, indulgente, irrilevante. Gli editori di notizie adorano queste cose”.