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I test ai magistrati si faranno ma non subito: la riforma passa in Cdm, le toghe non escludono lo sciopero

Via libera ai test psicoattitudinali per i giudici: la bozza è stata approvata in Cdm. Tutto è però rimandato ai concorsi del 2026

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I test psicoattitudinali ai magistrati si faranno: il Consiglio dei ministri ha approvato l’introduzione di nuove prove per l’accesso alla professione di magistrato. Ma nell’immediato non cambierà nulla: la novità verrà applicata a partire dal 2026. Sarà il Consiglio superiore della magistratura a nominare i docenti universitari in materie psicologiche che completeranno la commissione giudicante.

Prove psicoattitudinali ai magistrati, passa la linea del governo

Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale. Chi avrà superato lo scritto riceverà dei fogli contenenti dei test che costituiranno la base per il successivo colloquio psicoattitudinale.

Non si tratta di nulla di inedito: i test per i magistrati ricalcheranno quelli ai quali già oggi viene sottoposto chi intenda entrare nelle forze dell’ordine.

Carlo Nordio ministro della GiustiziaFonte foto: IPA

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

I test psicoattitudinali, come detto, si applicheranno solo a partire dal 2026. I bandi in corso, dunque, procederanno con le vecchie regole.

Il colloquio orale verrà diretto dal presidente della commissione. Al suo fianco uno psicologo che fornirà supporto. La commissione esaminatrice formulerà infine il giudizio sulla globalità delle prove.

Introdotta poi un’ulteriore novità: con le nuove misure l’esame di accesso alla magistratura si potrà ripetere quattro volte e non tre.

Il rammarico del ministro della Giustizia Carlo Nordio

“Sui test non c’è un’invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratura. Non vi sono interferenze da parte del governo”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è un dovere quasi del governo quello di adeguarsi. Purtroppo abbiamo assistito in questi giorni a una polemica di cui mi rammarico come magistrato. Sono polemiche sterili, vuote astrazioni polemiche, nessuno ha mai pensato di introdurre valutazioni periodiche dell’attitudine e della psiche dei magistrati”, ha aggiunto.

Il restyling dei concorsi per diventare magistrati fa parte di una più ampia riforma della giustizia che passa dalla revisione della prescrizione alla stretta sulle intercettazioni.

Anm valuta lo sciopero

Critiche sono state espresse dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, che ha parlato ai microfoni di Otto e mezzo su La7.

“Più che una sciagura, è una norma simbolo, lo scopo era creare una suggestione nell’opinione pubblica: questi magistrati hanno bisogno di un controllo psichico. Temiamo l’arbitrarietà di giudizio. Chi stabilisce qual è la personalità adatta per fare il magistrato?”, si è domandato Santalucia.

“Nessuna prova è più complessa della prova scritta. Siamo controllati come magistrati, ci sono 18 mesi di tirocinio con controlli puntuali. Sullo sciopero ne parleremo di nuovo, siamo tutti uniti”, ha concluso.

Test ai giudici riforma Nordio Fonte foto: IPA
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