Hulk Hogan show a convention pro Trump di Milwaukee: la leggenda del wrestling si strappa la maglia sul palco
Alla convention repubblicana di Milwaukee, Hulk Hogan ha scatenato la "Trumpmania": il discorso della leggenda del wrestling in favore di Donald Trump
Donald Trump incassa il caloroso endorsement dell’ex campione di wrestling Hulk Hogan. L’ex stella della Wwe (World Wrestling Entertainment), che non ha mai fatto mistero di coltivare una passione conservatrice, è salita sul palco della convention repubblicana di Milwaukee e ha fomentato il pubblico. Infine ha messo in atto il gesto iconico che per anni lo ha contraddistinto sul ring: il 70enne Hulk Hogan si è strappato la maglietta sul palco della convention, come se avesse dovuto nuovamente scendere nell’arena a combattere.
Hulk Hogan per Donald Trump
“Cosa è successo la scorsa settimana quando hanno sparato al mio eroe”, ha gridato Hulk Hogan iniziando a togliersi la giacca. “Hanno cercato di uccidere il prossimo presidente degli Stati Uniti“, ha proseguito strappandosi la maglia e restando in canottiera.
“Fareste meglio a prepararvi perché quando Donald J Trump diventerà il presidente degli Stati Uniti tutti i veri americani verranno soprannominati “Trumpites”. E tutti i Trumpites si scateneranno per quattro anni”, ha aggiunto.
Fonte foto: ANSA
Hulk Hogan in una sua iconica posa alla convention repubblicana di Milwaukee.
Dalla Hulkamania alla Trumpmania
Poi un riferimento alla “Hulkamania”, il periodo della Wwf della metà degli Anni ’80 in cui Hulk Hogan era il combattente più forte e popolare: “E adesso che la Trumpmania si scateni, che la Trumpmania detti nuovamente legge, che la Trumpmania renda nuovamente grande l’America”.
“Sono qui stasera perché il mondo sappia che Donald Trump è un vero eroe americano“, ha concluso Hulk Hogan.
Lo spettacolo è stato molto apprezzato dalla platea e dallo stesso Donald Trump che ha applaudito Hulk Hogan sorridendo.
Il discorso di Donald Trump
Il discorso di Donald Trump alla convention di Milwaukee si è tenuto sotto una pioggia di 100.000 palloncini rossi, bianchi e blu e sotto i colori della bandiera americana.
La colonna sonora dell’evento è stata il “Nessun dorma” della Turandot di Puccini con il finale “Vincerò, vincerò”.
Trump ha tenuto un intervento di 90 minuti. “Sarà una vittoria incredibile”, ha esordito. “Corro per diventare presidente di tutta l’America, non di metà dell’America, perché non c’è vittoria nel vincere per metà dell’America”, ha proseguito.
Poi ha raccontato nei dettagli l’attentato subito, convinto di essere sopravvissuto perché “avevo Dio dalla mia parte”.
Trump ha chiesto un minuto di silenzio per Corey Comperatore, il vigile del fuoco rimasto ucciso nell’attentato, baciando il suo elmetto e mostrando la sua giacca da pompiere.
Fra gli impegni del suo programma, la pace in Ucraina e in Medio Oriente (ma senza spiegare come). “Metteremo fine ad ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall’amministrazione in carica, inclusa l’orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo. E quella causata dall’attacco di Hamas contro Israele”.
“Andavo molto d’accordo con la Corea del Nord, Kim Jong Un, andavo molto d’accordo con lui… sapete, è bello andare d’accordo con qualcuno che ha molte armi nucleari”, ha spiegato Trump. “Penso di mancargli se volete sapere la verità”, ha aggiunto.
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