Green pass, caos e tensioni dopo il voto: Salvini spiega la sua mossa
Ha fatto scalpore la mossa della Lega sul green pass, che ha attirato su di sé le ire del centrosinistra. Salvini si difende
Ha generato un certo scalpore la mossa della Lega di ritirare gli emendamenti della maggioranza sul green pass e di appoggiare, a voto segreto, quelli proposti da Fratelli d’Italia, all’opposizione. Una strategia che ha attirato su di sé gli attacchi del Pd, che ha definito i leghisti “un partito inaffidabile per il governo”, ma che Matteo Salvini ha difeso e rivendicato come una scelta coerente con le posizioni del Carroccio.
Salvini: “Nessuna ambiguità, Draghi sapeva tutto”
Al Corriere della Sera, Salvini ha risposto in un colloquio telefonico alle accuse di “ambiguità”: “Ma quale ambiguità? I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?”.
Salvini ha dichiarato di aver fatto tutto a carte scoperte, dopo aver informato Draghi, e ha precisato: “Noi votiamo tre o quattro emendamenti. E abbiamo ritirato i nostri perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione che io invece credo importante”.
Il segretario federale della Lega ha quindi snocciolato i traguardi raggiunti dal proprio partito al governo: “Noi abbiamo portato a casa l’estensione di validità del green pass da 9 a 12 mesi, abbiamo messo in sicurezza gli albergatori che rischiavano di perdere clienti a pranzo e cena, ora stiamo chiedendo che i ristoratori non siano ulteriormente penalizzati”.
Salvini ha poi svelato le prossime mosse della Lega: “Domani (oggi, ndr) si vota ancora e se accoglieranno altre nostre istanze, pensiamo a temi come le disabilità e provvedimenti per le famiglie in difficoltà, noi andremo a dormire contenti di aver fatto il nostro lavoro”.
SONDAGGIO – Green pass, cosa ne pensi della mossa della Lega?
Salvini e l’attacco a Lamorgese
Nell’intervista, ha poi trovato l’occasione di rispedire al mittente gli attacchi, su due temi di scontro tra Lega e Pd. Salvini si è nuovamente scagliato addosso alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per la vicenda del rave di Viterbo: “Leggo che il rave di Viterbo non sia stato così imprevisto. E che addirittura, i camper in arrivo sarebbero stati scortati dalle forze dell’ordine. Quello sì che non sarebbe facile da capire – ha sottolineato Salvini – polizia e carabinieri che non impediscono e anzi addirittura scortano una colonna di coloro che sono andati immergersi per qualche giorno in un fiume di alcol e droga. Su questo, noi presenteremo immediatamente un’interrogazione”.
Salvini: “Il Pd tiene in ostaggio il Parlamento con l’omofobia”
E sul ddl Zan, rincara la dose: “Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia. È da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia. E l’autore del provvedimento, Alessandro Zan, sul suo libro scrive come un guardone che ha visto un leghista baciare un altro uomo. Magari in Parlamento ci sono 20 leghisti gay, mai io non glielo chiedo prima di candidarli”.
Salvini e la difesa di Cingolani
E sul nucleare, Salvini ha precisato: “Io ho espresso la mia solidarietà al ministro Cingolani, minacciato di morte per le sue posizioni sul nucleare. Noi siamo il paese che importa più energia al mondo, e in unione europea ci sono 128 centrali. Noi siamo gli unici che non ne hanno, e quelli che pagano l’elettricità più cara. E dunque, proporremo in Parlamento un documento formale su questo tema”.