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Il tesoro del grano in Russia e Ucraina: quanto pesa la guerra su consumi e prezzi in Italia e nel mondo

Russia e Ucraina sono i principali produttori di grano al mondo. Quanto incide la guerra sull'aumento dei prezzi e sul consumo in Italia e nel mondo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È passato oltre un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, dopo l’inizio dell’invasione da parte della Russia il 24 febbraio 2022. Le ricadute sull’economia globale sono numerose e diversificate e, tra i temi emersi sin dall’inizio della guerra, ce n’è uno che continua a far discutere: l’aumento del prezzo del grano.

Russia e Ucraina sono importanti produttori di questo alimento, che sta alla base di moltissimi prodotti che ogni giorno utilizziamo nelle nostre cucine: dal pane alla pasta, passando per i biscotti. Insieme, i due Paesi oggi in conflitto hanno prodotto nel 2020 circa 110 milioni di tonnellate di grano: più del doppio della produzione statunitense. E sono tantissimi gli stati, non ultima l’Italia, che importano grano dai due paesi da moltissimi anni e che – a causa della guerra – stanno registrando forti aumenti nei prezzi.

Raccolta del grano in una fattoria collettiva in RussiaFonte foto: Peter Turnley/Corbis/VCG via Getty Images

Ma quali sono le nazioni al mondo che dipendono di più dall’import di grano russo e ucraino? Fatto 100 il grano prodotto dalle aziende italiane, quanto ne viene importato in percentuale dalle due nazioni in guerra?

Uganda, Georgia e Ruanda i maggiori importatori di grano russo e ucraino

Se prendiamo il dato del 2019, l’ultimo disponibile ed elaborato da Our World in Data, lo stato che dipende di più dal grano russo e ucraino è l’Uganda. La Repubblica dell’Uganda – stato dell’Africa Orientale con oltre 46 milioni di abitanti nel 2020 – importa dai due paesi dell’ex Unione Sovietica il 99,17% dell’offerta nazionale di grano, dipendendo quindi quasi totalmente dalle due nazioni attualmente in guerra.

Consumo di grano in RuandaFonte foto: SIMON WOHLFAHRT/AFP via Getty Images

In seconda posizione c’è la Georgia con il 75,38% di importazioni di grano – dato del 2018 – mentre in terza troviamo il Ruanda con il 74,45% del totale. Nelle prime posizioni a livello mondiale figurano anche stati più ricchi come gli Emirati Arabi Uniti che importano da Russia e Ucraina i due terzi del grano. Nelle prime 10 posizioni compare anche Israele, che da una percentuale del 2,92% nel 2010 è passato nel 2019 a oltre il 55,30% di grano russo-ucraino sul totale.

  1. Uganda, 99,16%
  2. UAE, 67,08%
  3. Armenia, 56,55%
  4. Israele, 55,30%
  5. Senegal, 53,95%
  6.  Libano, 50,49%
  7. Azerbaijan, 43,51%
  8. Egitto, 42,53%
  9. Kenya, 39,18%
  10. Turchia, 39,15%

Il 3% del grano in Italia viene da Russia e Ucraina

E l’Italia? Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2019 il nostro Paese dipende da Russia e Ucraina per il 2,86% del fabbisogno di grano. In realtà, andando ad analizzare meglio il dato, viene specificato come il calcolo non tenga conto di scorte e riserve in cui sono presenti queste quote di grano provenienti dall’estero. In definitiva potremmo quindi dire che sull’offerta nazionale italiana, il grano ucraino e russo pesa almeno il 3% nel 2019.

grano Fonte foto: 123RF
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