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Governo M5S-Pd, Di Maio agli Esteri: spuntano le gaffe

Gli scivoloni del leader del M5s all'estero hanno creato imbarazzo e ironia in rete dopo il giuramento

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Luigi Di Maio, dopo la cerimonia di giuramento al Quirinale, è il nuovo ministro degli Esteri. La carica affidata al leader del M5s ha suscitato le prime reazioni ironiche sui social network e l’hashtag #DiMaioagliEsteri è andato subito in tendenza.

Di Maio, infatti, è stato l’autore di alcune gaffe comiche e scivoloni diplomatici, come quando parlò di Pinochet come dittatore del Venezuela e quando chiamò “Ping” il presidente cinese Xi. Inoltre, chiamò la Francia una “democrazia millenaria”, quando quella francese è in realtà una democrazia con qualche secolo di storia.

La prima gaffe sul dittatore cileno Pinochet risale al 2016, quando accusò Matteo Renzi di aver “occupato con arroganza la cosa pubblica come ai tempi di Pinochet in Venezuela”.

A Shanghai, nel 2018, ebbe luogo una nuova gaffe. In ben due convegni, infatti, chiamò il capo supremo cinese Xi Jinping così: “Ping”. Uno scivolone più pericoloso, invece, fu quando nella veste ufficiale di vicepresidente della Camera visitò con Alessandro Di Battista il villaggio di Bil’in e accusò il governo di Tel Aviv di impedire alla sua delegazione di entrare nella striscia di Gaza giurando: “Quello che diciamo facciamo: se il M5S arriverà al governo, riconosceremo lo Stato di Palestina”.

In Francia, oltre alla gaffe sulla “democrazia millenaria”, Di Maio ha appoggiato l’operato dei gilet gialli affermando: “Sappiamo che il vostro movimento è pacifico” e aveva attaccato la gestione dell’ordine pubblico da parte del ministro degli Interni parigino Cristophe Castaner, con il quale dovrà ricucire i rapporti.

luigi-di-maio-agli-esteri Fonte foto: Ansa
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