Giudice con tre ragazze minorenni, sesso in cambio di soldi e regali: le accuse e la sanzione esemplare
Un giudice è stato sottoposto a giudizio disciplinare dopo essere stato condannato per prostituzione minorile
Espulsione dalla magistratura. Un giudice condannato per aver avuto rapporti con ragazze minorenni potrebbe essere oggetto di provvedimento disciplinare dopo un lungo processo penale.
- Atti sessuali con minori: le accuse al giudice del Consiglio di Stato
- Le accuse e la punizione disciplinare
- Modelle minorenni e regali
Atti sessuali con minori: le accuse al giudice del Consiglio di Stato
Un giudice del Consiglio di Stato, il secondo grado della giustizia amministrativa italiana, è stato condannato per aver compiuto atti sessuali con un alcune minorenni.
I reati sono avvenuti, stando a quanto definito dalla giustizia penale in un tortuoso processo, tra il 2012 e il 2013 nelle città di Roma, Milano e Venezia, e avrebbero coinvolto ragazze tra i 16 e i 17 anni.
Le generalità del giudice e delle ragazze non sono state diffuse per ragioni di privacy, ma al termine del processo è stato possibile, per il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l’organo disciplinare dei giudici amministrativi, procedere.
Le accuse e la punizione disciplinare
Secondo il Consiglio, il giudice: “Intratteneva o comunque si adoperava per intrattenere, sotto falsa identità, diverse relazioni a pagamento anche con soggetti minorenni“.
L’istruttoria ha descritto il giudice accusato come: “Una personalità allarmante, tanto più grave poiché attuata da un soggetto particolarmente capace, per posizione sociale, cultura e competenze anche di natura giuridica, di comprenderne il disvalore sociale e le evidenti, gravi conseguenze lesive per le vittime”.
La richiesta del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa è stata la punizione massima che un membro della magistratura può ricevere, ovvero la destituzione, in questo caso dal ruolo di giudice.
Modelle minorenni e regali
L’inchiesta era rimasta secretata per 10 anni a causa della sensibilità della vicenda. Il giudice avrebbe attirato a sé con regali e pagamenti ragazze minorenni del mondo della moda.
Le carte: “Descrivono un’attività ‘predatoria’ di tipo sessuale da parte dell’incolpato, con preferenza accordata a ragazze giovanissime legate al mondo della moda e della prostituzione, al quale persone comuni non dovrebbero avvicinarsi, men che meno un magistrato”.
Il Consiglio ha sottolineato che un giudice: “Dovrebbe avere una condotta anche fuori dall’ufficio mediamente più attenta, più elevata da un punto di vista morale rispetto ad una persona comune”.