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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, perché si celebra il 25 novembre: i femminicidi in Italia

In Italia il numero delle donne vittime di violenza è in costante aumento, con dati allarmanti: come chiedere aiuto e le iniziative per il 25 novembre

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Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne. Un appuntamento che, ogni anno, porta a riflettere profondamente soprattutto su un fenomeno in costante aumento e che affligge anche l’Italia: il femminicidio.

Sono ancora tante, troppe le donne che subiscono ogni giorno maltrattamenti, aggressioni, comportamenti persecutori o che vengono perfino uccise da chi non vuole svincolarsi da una mentalità patriarcale e oppressiva. Da chi, semplicemente, non accetta il loro modo di essere o di vivere. 

Donne tormentate, umiliate, violentate, ammazzate. Tra le mura domestiche, sul luogo di lavoro o per strada. Per mano di mariti, fidanzati, spasimanti, figli, oppure rapinatori e uomini che si trasformano in belve e uccidono, talvolta, per futili motivi.

La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne costringe tutti ad aprire gli occhi e a fare i conti con i numeri, drammatici, delle vittime: bambine, ragazze, donne di ogni età e provenienza. Lo fa attraverso testimonianze toccanti, iniziative che spaziano dalla politica alla cultura, e l’impegno costante di associazioni sempre in prima linea per tentare di fermare questo cancro sociale.

Perché il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le tre donne, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate da alcuni militari. Furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Il 25 novembre 1981 si è svolto, inoltre, il primo “Incontro Internazionale femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”, in memoria delle sorelle Mirabal. Da quel giorno, il 25 novembre è stato riconosciuto come data simbolo. 

Nel 1999 è stato istituzionalizzato anche dalle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre. E un ulteriore passo in avanti è stato fatto con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993.

Quanti femminicidi ci sono stati finora in Italia, i numeri da brividi

Nel nostro Paese, dal primo gennaio al 24 novembre 2022, sono state uccise 104 donne, una ogni tre giorni. Di queste, la maggior parte ha trovato la morte per mano di congiunti, compagni, mariti ed ex. Nello stesso periodo sono state 4.416 le violenze sessuali (+9% rispetto al 2021): le donne rappresentano il 92% dei casi, il 27% risulta minorenne e il 77% di nazionalità italiana. Otre il 61,4% delle vittime afferma di subire violenze da anni.

I maltrattamenti più denunciati sono: violenza domestica (53%), violenza psicologica (30,5), violenza sessuale (9%), stalking (3%), bullismo (3%), violenze online (1,5%). Le richieste d’aiuto da parte di donne che hanno subito violenza in Italia sono aumentare del 24% dal 2021.

Cosa prevede il Codice rosso che tutela le vittime di violenza di genere

Il 17 luglio 2019 il Parlamento ha approvato una legge proposta dall’allora guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede che ha introdotto una corsia prioritaria per la trattazione di reati contro le donne, prevedendo anche nuove fattispecie e circostanze aggravanti.

Si tratta del Codice rosso, che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Il nome della legge ricorda l’ordine di precedenza accordata in pronto soccorso a quei casi che necessitano un intervento immediato, vista la gravità della situazione. Così accade anche per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza, atti persecutori e maltrattamenti.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, perché si celebra il 25 novembre e il femminicidio in ItaliaFonte foto: ANSA
Il ministro Alfonso Bonafede presenta il Codice rosso a Palazzo Chigi.

A cosa serve il numero 1522, quando è attivo e come funziona

1522 è il numero antiviolenza e stalking che le donne possono chiamare in qualsiasi momento per chiedere aiuto e consigli. Si tratta di uno spazio protetto e sicuro. È gratuito e accessibile per 24 ore al giorno. Le operatrici rispondono in 11 lingue diverse. Il 1522, inoltre, è attivo anche con una chat disponibile su sito e app dove a rispondere non è un robot, ma una persona in carne e ossa.

Come funzionano i Centri antiviolenza e le Case Rifugio in Italia

I Centri antiviolenza sono sparsi su tutto il territorio nazionale e svolgono attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, formazione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro. Un aiuto concreto a tante donne disperate e sole.

Le Case Rifugio, invece, forniscono un alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini. Il tutto a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza.

La premier Meloni: “La violenza contro le donne in Italia è preoccupante”

Secondo una recente indagine, l’85% degli italiani ritiene che la violenza sulle donne rappresenti un vero allarme sociale, e per l’83% se ne dovrebbe parlare di più, soprattutto sui canali istituzionali (58%), nei luoghi di lavoro (55%) e da parte del personale sanitario (54%).

La premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Camera sul tema, ha annunciato l’arrivo di una serie di misure per aiutare tutte le donne vittime di violenza: “Il quadro in Italia rimane preoccupante e impone da parte delle Istituzioni la massima attenzione. Faciliteremo l’adozione di protocolli e migliori pratiche nei Tribunali per un’applicazione sempre più efficace della normativa sul Codice rosso”.

“Lavoreremo per garantire la certezza della pena, per potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono – ha spiegato il presidente del Consiglio – Investiremo sulla formazione degli operatori. Ci impegneremo in apposite campagne di sensibilizzazione e informazione per far conoscere alle donne gli strumenti di assistenza ai quali possono rivolgersi: dai Centri antiviolenza e dalle Case Rifugio al numero verde 1522”.

Giornata contro la violenza sulle donne: quali sono le iniziative in Italia

Il 25 novembre Palazzo Chigi sarà illuminato di rosso, mentre in diverse città italiane verranno promosse varie iniziative di aiuto e sensibilizzazione sul tema. Tra queste, le scarpette rosse, simbolo della piaga dei femminicidi, esposte in numerose vie e piazze. Alcuni negozi stamperanno scontrini con il numero di telefono per le vittime. Il 1522 è già comparso sulle confezioni di latte di alcuni supermercati.

Ci saranno, inoltre, seminari, momenti di discussione, proiezioni di film, spettacoli teatrali, concerti, programmazioni speciali in tv e spot dedicati, presentazioni di libri a tema e corsi gratuiti di autodifesa. Il 26 novembre, a Roma, si terrà anche il corteo nazionale dell’associazione transfemminista Nonunadimeno, al grido di “Basta guerre sul nostro corpo!”.

violenza Fonte foto: ANSA
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