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Giornalisti Rai contro la nuova par condicio per ministri e sottosegretari nei talk show: il gesto nei Tg

Al termine di Tg1, Tg2 e Tg3 i conduttori hanno letto il comunicato dei giornalisti Rai, per protestare contro il nuovo regolamento sulla par condicio

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Un comunicato letto in tutti i telegiornali delle reti Rai per protestare contro la nuova normativa sulla par condicio, che riduce il servizio pubblico “a megafono del Governo”. I giornalisti dell’emittente di Stato protestano contro l’approvazione in Commissione di Vigilanza del nuovo regolamento, con il quale si assicura maggiore spazio agli esponenti dell’Esecutivo Meloni a programmi d’informazione e talk show, che potranno intervenire senza limiti di tempo. La modifica proposta da Fdi, Lega e Noi moderati, valida per la rete pubblica, è stata rigettata dall’AgCom nella nuova delibera sulla par condicio per le Tv private.

Il comunicato

Al termine delle edizioni della mattina di Tg1, Tg2 e Tg3, i rispettivi conduttori hanno letto il comunicato emesso da Usigrai, la sigla dei giornalisti dell’emittente pubblica.

“La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono – scrivono senza mezzi termini i rappresentanti sindacali – Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla”.

“Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale”.

La protesta dei giornalisti Rai

Sul proprio sito, l’esecutivo Usigrai rincara la dose denunciando che “con la norma approvata dalla maggioranza di governo in commissione di Vigilanza, nei programmi di approfondimento giornalistico della Rai, si ritorna all’Istituto Luce“.

“Ai soli rappresentanti del governo sarà garantita una puntuale informazione sulle attività istituzionali governative. Tutto questo alla vigilia del voto per le Europee. Non solo viene aggirata la par condicio, ma anche il contraddittorio con l’opposizione” ha sottolineato il sindacato.

“Questo vale anche per la norma – si spiega ancora – che consentirà a Rainews di trasmettere integralmente i comizi politici, preceduti da una sigla e senza mediazione giornalistica. Cosa che peraltro in questi mesi il direttore di Rainews (lo stesso che sul palco di Fratelli d’Italia parlava di “noi” e “loro”) ha regolarmente imposto alla redazione per i comizi della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (senza alcuna sigla)”.

“Da oggi la Rai assomiglia di più all’Eiar” hanno protestato dal sindacato dei giornalisti Fnsi.

Il nuovo regolamento Rai sulla par condicio

Il regolamento approvato in Commissione di vigilanza Rai ha introdotto il cosiddetto “lodo Fazzolari” (dal nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio) che attribuisce ai membri dell’esecutivo maggiore spazio per comunicazioni di natura istituzionale (emendamento 4.7), inserendo anche un obbligo nei programmi d’informazione a dare conto di quello che fa il governo (emendamento 4.13).

La modifica è stata apposta al testo sulla par condicio in Tv inviato alla Commissione, affinché lo recepisse in un provvedimento mirato, dall’Autorità garante per le Comunicazioni, che durante l’approvazione in Consiglio Agcom ha però ignorato gli emendamenti.

“Il fatto che AgCom abbia approvato una delibera sulla par condicio per le tv private senza le modifiche volute dal centrodestra fa capire quanto grave sia stata la forzatura che la maggioranza ha messo in campo in commissione di vigilanza” ha commentato il capogruppo M5S in Commissione, Dario Carotenuto.

“È veramente spiacevole però pensare che il servizio pubblico dovrà sottostare nei suoi talk show a regole diverse più permissive per il governo – ha aggiunto – Hanno ridotto la Rai a una sorta di operatore telefonico pro–governo: minuti illimitati per Giorgia Meloni e per i suoi ministri”.

Non era mai successo”, ha scritto il responsabile informazione del Pd, Sandro Rutolo, “che una maggioranza di governo per dare più spazio in Tv ai suoi ministri e sottosegretari si votasse da sola, dopo averlo stravolto, il regolamento della par condicio messo a punto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”.

giornalisti-rai-par-condicio Fonte foto: ANSA
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