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Giornalista del Corriere indagato per la notizia della carabiniera suicida: le accuse a Simone Innocenti

Simone Innocenti, giornalista del Corriere, è indagato per l'articolo pubblicato il 17 maggio scorso sul caso della carabiniera suicida

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Simone Innocenti, giornalista del Corriere Fiorentino, è indagato dalla procura di Firenze per concorso con uno o più pubblici ufficiali di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Le indagini si stanno concentrando su un articolo del cronista pubblicato il 17 maggio scorso. Trattasi di un pezzo relativo alla vicenda della carabiniera 25enne allieva della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, suicidatasi lo scorso 22 aprile.

Carabiniera suicida, giornalista del Corriere indagato

“Le ultime ore della carabiniera suicida alla Scuola Marescialli, tutte le testimonianze nell’inchiesta”. Trattasi del titolo dell’articolo del 17 maggio per cui Innocenti è indagato.

Nelle scorse ore la sua abitazione è stata perquisita dalla polizia che si è poi spostata nella redazione del quotidiano, dove sono stati eseguiti altri controlli alla presenza del pm. Effettuate anche copie forensi di tre computer e del telefono cellulare del cronista.

Carabinieri divisa giornalista indagatoFonte foto: ANSA

La protesta del mondo giornalistico

I motivi delle perquisizioni? La ricerca delle fonti usate da Innocenti nel sopra citato articolo. Il cdr del Corriere della Sera si è schierato apertamente contro la decisione della procura, parlando di una “perquisizione invasiva e di atteggiamento intimidatorio delle forze dell’ordine”. “Il segreto delle fonti è un cardine inviolabile della professione giornalistica”, ha sottolineato il cdr.

Sbalordimento anche da parte del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana Giampaolo Marchini e del consiglio dell’Odg: “Sconcerto per la notizia delle perquisizioni a casa e in redazione del collega del Corriere Fiorentino, Simone Innocenti in merito alla fuga di notizie sull’inchiesta sul suicidio di una allieva della Scuola Marescialli di Firenze”.

Marchini ricorda “il diritto di ogni giornalista alla tutela della segretezza delle fonti e condanna con fermezza tutti gli atti volti a limitare l’esercizio della nostra professione”.

L’Odg toscano evidenzia che recentemente la Corte europea di Strasburgo “ha sancito il diritto alla tutela del segreto sulle fonti come condizione irrinunciabile a garanzia della libertà di stampa, che costituisce valore di interesse generale. Come di recente ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella“.

Critiche anche dalla Federazione nazionale della stampa e dall’Associazione stampa Toscana che “condannano senza mezzi termini l’irruzione, avvenuta nella sede del Corriere Fiorentino da parte di un magistrato e di cinque poliziotti che hanno sequestrato cellulare e computer del cronista Simone Innocenti al quale è stata perquisita anche l’abitazione”.

“L’indagine – prosegue il comunicato-, a quanto pare, è mirata a far luce su una fuga di notizie, con presunta rivelazione di segreto d’ufficio, a carico di pubblici ufficiali, riguardante le cause della morte di un’allieva della scuola marescialli di Firenze. Anche il collega Innocenti risulterebbe al momento indagato”.

Simone Innocenti, i dettagli dell’indagine

L’allieva 25enne della scuola marescialli di Firenze si è tolta la vita ad aprile. Innocenti si è occupato del caso. Ora è indagato in quanto gli inquirenti sostengono che abbia pubblicato atti coperti da segreto nell’articolo apparso il 17 maggio, sia sull’on line che sul cartaceo, dal titolo “Le ultime ore della carabiniera suicida. Ecco tutte le testimonianze dell’inchiesta”.

Innocenti ha rivelato — si legge nel decreto di perquisizione — “non solo in forma riassuntiva ma in un passaggio anche utilizzando le virgolette, notizie destinate a rimanere segrete (quali ad esempio il numero delle persone escusse dalle forze dell’ordine, il tenore delle dichiarazioni rese dalle stesse)”.

Nella suo lavoro giornalistico, Innocenti ha spiegato che sono state sentite undici persone sul caso del suicidio, che la madre ha narrato di aver parlato per l’ultima volta con la figlia alle 11.30, che le compagne di camerata l’hanno vista alle 9 mentre era al cellulare, che la giovane alle 11.07 ha spedito un messaggio a una compagna e che il cadavere è stato trovato alle 13.20 dalle amiche che erano andate a cercarla.

Una delle allieve ha raccontato che la ragazza le aveva confidato una conversazione con un allievo: “Mi ha detto che lui voleva suicidarsi”. Per la Procura si tratta di frasi rinvenibili “esclusivamente” negli atti compilati a cura dei carabinieri, con il numero esatto delle persone ascoltate e “di gran parte del tenore delle dichiarazioni raccolte”.

Innocenti, è indagato in quanto si ritiene che “non poteva disporre materialmente degli atti contenuti al fascicolo del pubblico ministero, tutti assolutamente coperti da segreto”. La Procura afferma che ci sia stata “violazione del segreto istruttorio“, oltre alla “violazione del diritto della famiglia alla riservatezza, essendo stati pubblicati dati sensibili”.

Nel decreto si sostiene poi che “il tenore della pubblicazione puntuale e dettagliata, induce a ritenere che il giornalista si sia procurato gli atti grazie al favore di pubblici ufficiali infedeli in una fase in cui dovevano rimanere segreti”.

giornalista-corriere-indagato-carabiniera-suicida Fonte foto: ANSA
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