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Giorgia Meloni pubblica l'intercettazione e Travaglio la attacca: "Violata la legge Bavaglio che ha fatto lei"

Meloni trascrive un’intercettazione in un tweet, ma la sua legge Bavaglio lo vieta. Travaglio la attacca: “Ha violato la legge che ha fatto lei”

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Giorgia Meloni ha pubblicato un post per celebrare un’importante operazione antimafia, ma nel farlo ha citato parola per parola un’intercettazione. C’è un problema: la sua stessa legge, la cosiddetta legge Bavaglio, vieta di farlo. Così Marco Travaglio l’ha attaccata, accusandola di aver infranto la norma che il suo governo ha tanto difeso.

Giorgia Meloni condivide un’intercettazione

L’11 febbraio, Giorgia Meloni ha scritto un post su X (ex Twitter) sull’arresto di oltre 180 persone tra presunti boss, trafficanti ed estorsori. Nel messaggio ha ringraziato le forze dell’ordine e ribadito l’impegno dello Stato nella lotta alla mafia. Fin qui, nulla di strano.

Il problema è che ha aggiunto un’intercettazione testuale, presa dall’ordinanza cautelare: “‘L’Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare’, ammetteva uno degli arrestati”.

Se fosse stato un giornalista a scriverlo, sarebbe stato un reato. Infatti, la Legge Bavaglio, approvata dal suo governo, vieta di pubblicare brani testuali delle intercettazioni.

La reazione di Travaglio

Marco Travaglio, durante Otto e Mezzo su La7, ha quindi attaccato la premier. Meloni, in questo caso, dovrebbe pagare l’oblazione, cioè una multa, venire indagata o “si fa processare oppure abolisce la legge che ha fatto lei un anno fa e che ha difeso il 9 gennaio in conferenza stampa”, ha detto.

Il direttore del Fatto Quotidiano ha anche sottolineato l’incoerenza del centrodestra. Perché quando i giornalisti pubblicano intercettazioni, vengono accusati di mettere alla gogna gli indagati, ma quando a farlo è il Presidente del Consiglio, diventa accettabile.

“Chi fa le leggi almeno dovrebbe rispettarle lui, altrimenti con che faccia viene a chiedere a noi di rispettarle?”, ha aggiunto Travaglio.

Cosa dice la legge Bavaglio

La legge Bavaglio, voluta dal governo Meloni e firmata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stata pensata per limitare la pubblicazione delle intercettazioni nei media. In particolare, vieta ai giornalisti di riportare testualmente le conversazioni contenute nelle ordinanze cautelari.

In pratica, si possono raccontare i contenuti delle intercettazioni, ma senza usare virgolette e senza riportare le parole esatte. Lo scopo, secondo il governo, è proteggere la presunzione di innocenza degli indagati.

La norma è stata subito ribattezzata “legge bavaglio”, perché molti la vedono come un attacco alla libertà di stampa. E ora, con questo scivolone, la premier si trova in una posizione complicata: se la legge deve valere per i giornalisti, allora dovrebbe valere anche per lei.

giorgia-meloni-travaglio-legge-bavaglio-1 Fonte foto: ANSA
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