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Ginnaste italiane e presunti abusi, svolta nelle indagini: un'allenatrice interdetta da tutte le palestre

Svolta nelle indagini sui presunti abusi ai danni di alcune ginnaste: a un'allenatrice è stato proibito di lavorare su tutto il territorio nazionale

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C’è una svolta nell’inchiesta della procura di Brescia sui presunti casi di maltrattamenti psicologici e fisici ai danni di alcune giovanissime ginnaste: a un’allenatrice è stato proibito di prestare servizio in tutte le palestre del territorio nazionale.

Allenatrice interdetta in tutte le palestre d’Italia

Come riporta l’agenzia ‘Ansa’, la destinataria della misura cautelare interdittiva è Stefania Fogliata, allenatrice di 30 anni che lavora in una palestra di Calcinato. La misura è stata disposta dal gip Francesca Grassani su richiesta del pm Alessio Bernardi.

L’istruttrice è indagata per presunti maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese.

Secondo quanto finora emerso dalle indagini, e che secondo la procura giustifica l’ordinanza interdittiva, gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario.

Ciò, sostengono gli inquirenti, spiega per quale motivo alcune giovani atlete dedite alla ginnastica ritmica avrebbero abbandonato l’Accademia nonostante eventuali prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.

Caso ginnaste, 8 le presunte vittime

Si indaga su condotte che sarebbero state portate avanti dal 2017 ad oggi. Le presunte vittime sono 8.

Giovanni MalagòFonte foto: ANSA
Nella foto, il presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi (sinistra) e il presidente del Coni Giovanni Malagò (destra), nel corso del consiglio federale Fgi convocato per la decisione sul futuro della coach della nazionale italiana della ginnastica ritmica Emanuela Maccaroni a Roma, 12 gennaio 2023.

A settembre la Squadra Mobile della Questura di Brescia ha raccolto lo sfogo di una madre su alcune condotte illecite messe in atto dall’allenatrice di un’Accademia per giovani atlete di ginnastica ritmica.

Secondo quanto raccontato dalla donna, le figlie e altre ginnaste di età compresa fra i 10 e i 14 anni, sarebbero state oggetto di maltrattamenti psicologici e fisici durante gli allenamenti.

Ad assistere le presunte vittime nel corso delle audizioni protette e videoregistrate una psicologa in servizio presso l’ASST di Brescia.

Attualmente sono state sentite più di 25 persone fra ginnaste, genitori, testimoni, psicologi e personale sportivo.

Agli atti anche chat e alcuni video ripresi tramite i telefonini.

Le denunce di Nina Corradini e Anna Basta

Lo scandalo che ha investito la nazionale italiana di ginnastica artistica è partito quando Nina Corradini e Anna Basta, due ex atlete, hanno raccontato la loro verità fatta di presunti abusi subiti durante gli anni di allenamento all’Accademia di Desio.

Le due giovani sarebbero state insultate e provocate costantemente per la qualità delle loro performance atletiche, ma anche per il loro peso.

Alle prime voci, si è poi aggiunta anche quella di Carlotta Ferlito che, intervistata dalle Iene, disse fra le altre cose di essere stata chiamata ‘maiale’ per aver osato mangiare un biscotto in più.

I racconti delle giovani hanno dato il via alle inchieste della giustizia ordinaria e sportiva.

Ginnastica artistica Fonte foto: 123RF
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