Gianfranco Fini contro la serie M - Il Figlio del Secolo, l'attacco dell'ex leader di Alleanza Nazionale
L’ex leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, nel corso di un’intervista ha dato il suo parere sulla serie televisiva M – Il Figlio del Secolo
Nel corso di un’intervista, parlando dell’attuale politica italiana, l’ex leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, ha anche espresso il suo parere sulla serie M – Il Figlio del Secolo, tratta dai romanzi di Antonio Scurati, chiarendo di aver apprezzato i libri, ma di non vedere la stessa qualità nella trasposizione tv, nella quale vede “un aspetto macchiettistico”.
- L’intervista a Gianfranco Fini
- Le parole di Fini su M – Il Figlio del Secolo
- Bocchino e La Russa su Fini
L’intervista a Gianfranco Fini
Trent’anni fa, il 27 gennaio 1995, Gianfranco Fini attuò quella che venne definita “la svolta di Fiuggi”, con la quale l’allora presidente del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale decise di abbandonare i riferimenti al fascismo, in una trasformazione che portò alla nascita di Alleanza Nazionale.
Per l’occasione, l’ex presidente della Camera è stato intervistato da La Stampa, e ha trattato molti temi, tra i quali l’attuale situazione politica italiana, affermando che “senza Fiuggi la Meloni oggi non sarebbe a palazzo Chigi”.
Fonte foto: ANSA
Secondo Fini, che volle allontanarsi dai valori del fascismo, nella destra di oggi c’è “un elemento di continuità nella tutela dell’interesse nazionale”, ma è però importante evitare di “fare del fascismo e dell’antifascismo una caricatura”.
Le parole di Fini su M – Il Figlio del Secolo
Temi che hanno inevitabilmente portato a parlare della serie M- Il Figlio del Secolo, tratta dai romanzi di Antonio Scurati su Benito Mussolini, trasposta con Luca Marinelli nei panni del Duce.
“I libri di Scurati li ho apprezzati – ha chiarito Gianfranco Fini – nel film vedo solo un aspetto macchiettistico che nulla ha a che vedere con la gravitas di una storia peraltro molto complessa”.
Fini, che nel 2003 in visita in Israele definì il fascismo “il male assoluto”, è comunque sicuro del fatto che la rottura con i valori di Almirante e la nascita di Alleanza Nazionale “era essenziale per avere anni dopo una destra col 30 per cento dei voti, architrave dell’attuale governo”.
Bocchino e La Russa su Fini
La scelta di trent’anni fa di Fini creò però una rottura in parte oggi non ancora sanata, sebbene molti esponenti di destra oggi lo difendano, come Italo Bocchino: “Su Fini pende una ‘damnatio memoriae’ ingiusta […] Senza di lui la destra attuale non sarebbe una destra protagonista e di governo”.
Un riconoscimento che giunge anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa, per il quale senza Fiuggi “non saremmo qui oggi, naturalmente”, dato che la nascita di Alleanza Nazionale “ha dato vita a tutto ciò che è successo dopo. Ogni tappa è collegata ma trent’anni fa, certamente, il passaggio fu epocale”.
“Se è vero che non ho apprezzato, altrimenti lo avrei seguito, la sua scelta di uscire dal Pdl – ha detto La Russa parlando del suo rapporto con Fini – ho sempre considerato importante, accanto agli errori dell’ultima fase, la funzione decisiva che ha avuto nel traghettare il Msi in An”.
