Giacomo Bozzoli arrestato dai carabinieri a Soiano del Garda, finisce la latitanza: era nella sua villa
Giacomo Bozzoli, latitante dal giorno della condanna per l'omicidio dello zio Mario, è stato arrestato a Soiano del Garda nella sua villa
La fuga di Giacomo Bozzoli è finita nella giornata di giovedì 11 luglio 2024, con i carabinieri che lo hanno arrestato a Soiano del Garda. Dopo 10 giorni di latitanza, infatti, l’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine.
Arrestato Giacomo Bozzoli
Era nella sua villa al lago, da dove era scomparso dal giorno dopo la condanna in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno in provincia di Brescia l’8 ottobre 2015. Giacomo Bozzoli, infatti, è stato arrestato a Soiano del Garda nella propria abitazione.
Secondo quanto emerso, il 39enne è stato raggiunto dai carabinieri che hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia a suo carico.
Giacomo Bozzoli portato al comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia
L’arresto, si apprende, è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 11 luglio. I carabinieri, in una nota, fanno sapere che il 39enne è finito in manette attorno alle 17.45.
Bozzoli, riferiscono i carabinieri, era nascosto nella sua camera da letto della villa di Soiano del Garda quando lo hanno trovato e arrestato. Nello specifico, pare che il 39enne fosse nascosto sotto al cassettone del letto matrimoniale e che avesse con sé 50mila euro.
I militari avevano visto dei movimenti sospetti e sono entrati nell’abitazione tra l’altro imbottita di cimici.
Fermato dopo la latitanza
Giacomo Bozzoli era latitante da quasi due settimane. Appresa la condanna per omicidio e occultamento di cadavere, infatti, aveva fatto perdere ogni traccia di sé.
All’arrivo delle forze dell’ordine, infatti, il 39enne non si era fatto trovare e nei giorni la sua presenza era stata registrata in Francia e in Spagna. Proprio dalla Spagna, pochi giorni fa, la compagna e il figlio avevano fatto ritorno, senza però dare dettagli sulla fuga.
Una latitanza che, dopo 10 giorni, si è conclusa con l’arresto. Non è però chiaro come l’uomo sia rientrato in Italia dall’estero, con la sua Maserati Levante che non si trova.
Il ruolo della compagna e del figlio
Poche ore prima dell’arresto di Giacomo Bozzoli il figlio di 9 anni era stato ascoltato in audizione protetta. Prima di lui, qualche giorno fa, era stata sentita la mamma, nonché compagna del 39enne, Antonella Colossi.
La donna aveva raccontato di aver subito una perdita di memoria dopo la condanna e di ricordare solo di essere stati in Costa azzurra, a Valencia e Marbella insieme a Bozzoli. Una versione che il piccolo avrebbe sostanzialmente confermato, sottolineando che arrivati a Marbella il padre lo avrebbe salutato per poi continuare da solo la fuga.