Genovese, feste con droga e violenze: spunta nuova testimonianza
Un'altra testimone ha riferito agli investigatori dettagli inquietanti su un viaggio a Ibiza insieme all'imprenditore Alberto Genovese
Continuano le indagini su Alberto Genovese, arrestato per il sequestro e lo stupro di una 18enne, drogata, segregata e violentata per 24 ore nella camera dell’imprenditore dopo un festino a Milano. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, sarebbero diverse le ragazze vittime dell’ex ad di Facile.it. Al vaglio degli investigatori anche le circostanze dell’ultima vacanza in Spagna organizzata dal manager, a fine agosto. Ne dà notizia Il Messaggero.
“Chiudiamo così questa Formentera, un’estate diversa ma con tante emozioni e tanti amici che sono passati a trovarci. Grazie a tutti voi e grazie a te, Alberto Genovese, che ci hai coccolati per due mesi!”, scriveva l’amico dj Daniele Leali su Instagram a fine viaggio.
Ma le giornate trascorse alle Baleari tra gite in barca e notti a Villa Lolita nasconderebbero eventi inquietanti, secondo quanto raccontato da alcune ospiti.
Agli inquirenti una ragazza avrebbe dichiarato, secondo Il Messaggero, che “dal 1 al 20 luglio sono stata ospite in una delle case affittate da Alberto Genovese. Il fatto che racconto si è svolto a Villa Lolita. Io sono stata invitata da lui personalmente”, insieme a un’amica.
“Il biglietto aereo ci è stato regalato da Alberto, all’aeroporto di Milano Malpensa ci ha accompagnato uno dei suoi autisti. Oltre ai nostri bagagli abbiamo dovuto portare un’altra valigia a testa per conto di Genovese. Non ho idea di cosa dovessero contenere perché non le ho aperte”, avrebbe riferito la giovane. “La cosa mi ha insospettito, considerato che Alberto ed altri erano partiti poco prima di noi con un jet privato”.
I primi giorni della vacanza passano “tra feste, bagni in piscina e consumando droghe“. E la ragazza sarebbe stata invitata nella camera di Alberto Genovese. “Mi sono fidata perché non era solo. Ho tirato una striscia di stupefacente di colore rosa, non ricordo più nulla“.
Il giorno dopo, al risveglio, riporta Il Messaggero, “avevo addosso la stessa gonnellina e lo stesso top di seta della sera prima che era strappato, non avevo più né il reggiseno né le scarpe. Avevo un sacco di lividi sulle gambe e un forte dolore ai polsi, non riuscivo neanche a ruotarli”.
Ai festini di Alberto Genovese avrebbero partecipato almeno una trentina di ragazze. Alcune sono già state ascoltate dagli inquirenti e altre verranno sentite nei prossimi giorni. Sono in corso verifiche su possibili pressioni sulle testimoni, anche di tipo economico.
Genovese, convalida dell’arresto: “Eravamo innamorati, una serata bellissima”
Il gip ha convalidato il fermo nel carcere di San Vittore per Alberto Genovese. “È colpa della droga. Ogni volta che la uso ho le allucinazioni. È una cosa di cui non vado fiero, vorrei uscirne. La mia vita è per l’80% sana, voi avete scavato solo nella parte cattiva della mia vita. Nella mia percezione del tempo trascorso con la ragazza noi eravamo innamorati e stavamo trascorrendo una serata bellissima“, la difesa dell’imprenditore, come riporta Il Messaggero.
Nel decreto di convalida il giudice Tommaso Perna ha ribadito che Alberto Genovese, “sebbene abbia fatto uso di sostanza stupefacente, è rimasto sempre lucidissimo. Appare pertanto inverosimile sostenere che egli non avesse percezione della realtà o che, nella sua immaginazione, avesse trascorso ‘una serata bellissima con la sua amata'”.