Funivia Mottarone, sfogo del gestore fermato: "Dolore straziante"
Luigi Nerini, gestore dell'impianto della funivia del Mottarone, si è lasciato andare a uno sfogo
Tra i fermati per la tragedia della funivia del Mottarone c’è anche il gestore dell’impianto, Luigi Nerini. Poco prima del fermo, avvenuto all’alba dopo una notte di interrogatori, l’imprenditore si è lasciato andare a uno sfogo.
“È come se fossero morti dei miei parenti, dei miei figli“, ha detto Luigi Nerini. Le parole dell’imprenditore che gestisce la funivia del Mottarone sono riportate da Repubblica. Oltre al “dolore straziante“, però, c’è anche la paura del giudizio mediatico, quella di “essere messo subito in croce”.
Ai carabinieri Nerini avrebbe più volte ripetuto che la sua società, “Ferrovie del Mottarone”, è sempre stata “attentissima al funzionamento e alla manutenzione degli impianti”. Ora, dopo il fermo disposto dalla procura di Verbania, per lui il reato ipotizzato è di “rimozione od omissione dolosa di cautele“. I freni, infatti, sarebbero stati manomessi per evitare blocchi all’impianto.
Chi è Luigi Nerini, fermato per la strage della funivia
Luigi Nerini, gestore di “Ferrovie del Mottarone” e fermato in seguito alla tragedia di domenica costata la vita a 14 persone, ha 56 anni. Dopo aver ereditato dal padre e dal nonno un business di autoservizi, ha deciso di differenziare e acquisire la funivia.
Con centomila passaggi all’anno, la funivia che collega Stresa con il Mottarone si è rivelata una “miniera d’oro” da 1,8 milioni di fatturato all’anno.
Il ruolo della Leitner, l’azienda di manutenzione
Luigi Nerini, come ricostruito da Repubblica, ha stipulato un contratto di assistenza con l’azienda altoatesina Leitner, dalla quale l’imprenditore acquistò l’80% delle Funivie di Mottarone.
Agli altoatesini era quindi affidata la “manutenzione ordinaria e straordinaria” della funivia. “Un canone annuo di 150mila euro”, come ha dichiarato l’avvocato Pasquale Pantano.