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Francesca Pascale non ha diffamato Matteo Salvini via social: aveva scritto "piuttosto voterò Paperino"

L'ex compagna di Silvio Berlusconi aveva preso per vero un tweet fake attribuito a Salvini e l'aveva condiviso con una frase sprezzante

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Assoluzione con formula piena: Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, non ha diffamato Matteo Salvini. Tutto era iniziato dalla condivisione di una fake news condita da un commento caustico.

Nessuna diffamazione: assolta Francesca Pascale

La vicenda risale al gennaio del 2021 e si è chiusa nella giornata di martedì 26 settembre di fronte al giudice monocratico del tribunale di Lecco Martina Beggio.

Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro due mesi.

Francesca PascaleFonte foto: ANSA
Milano, 14 giugno 2023 – Francesca Pascale ai funerali dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Negli ultimi tempi Francesca Pascale non ha fatto mistero di provare poca simpatia per le posizioni politiche di Salvini e delle destre, in generale. La donna oggi ha sposato la causa LGBT.

Una fake news alla base della querela

Il braccio di ferro legale fra Francesca Pascale e Matteo Salvini è scattato quando la donna ha condiviso sulle storie di Instagram un tweet (poi risultato fasullo) attribuito a Matteo Salvini.

In quel tweet fake meridionali e africani venivano definiti “fannulloni” e persone “senza cultura del lavoro”.

“Piuttosto voterò Paperino”, il commento caustico con cui la 38enne Francesca Pascale aveva accompagnato la sua storia.

All’epoca la donna risiedeva a Villa Maria a Rogoredo di Casatenovo, comprata e ristrutturata da Silvio Berlusconi e poi venduta.

Il commento non piacque a Salvini che fece partire la querela.

Salvini non se la prese per il commento a margine, ma per l’attribuzione di pensieri che in realtà non gli appartenevano.

Lo scorso 12 settembre il pubblico ministero ha chiesto che Francesca Pascale venisse condannata a pagare una multa di 2.500 euro.

Muro contro muro: nessun accordo fra le parti

Nel corso delle udienze non si è riusciti a fare in modo che le parti si accordassero.

“Pascale” riteneva “che la paternità del tweet fosse effettivamente di Salvini”, ha scritto nella sua memoria difensiva l’avvocato Matteo Uslenghi.

Il legale ha anche puntato sulla libertà d’espressione garantita dal diritto di critica politica.

L’assoluzione con formula piena ha chiuso la questione.

Francesca Pascale non ha diffamato Matteo Salvini Fonte foto: ANSA
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