Filippo Turetta accusato di stalking dall'avvocato di Elena Cecchettin: "Molestatore assillante verso Giulia"
Filippo Turetta accusato di stalking dall'avvocato di Elena Cecchettin, sorella di Giulia: "Molestatore assillante" e "uso padrone del rapporto"
Omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. Questi i reati di cui è accusato, al momento, Filippo Turetta. Le cose potrebbero cambiare dopo l’interrogatorio di garanzia di martedì 28 novembre davanti al gip e al pm di Venezia, sullo sfondo la possibilità che possa essere accusato anche di premeditazione e occultamento di cadavere. Ma per l’avvocato di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, l’ex fidanzato della vittima andrebbe accusato anche di stalking, poiché avrebbe “dimostrato di essere un molestatore assillante“.
- L'accusa di stalking a Filippo Turetta
- Quale pena prevede il reato di stalking
- Interrogatorio di garanzia
L’accusa di stalking a Filippo Turetta
Secondo Nicodemo Gentile, avvocato di Elena Cecchettin, l’omicidio della sorella Giulia è “aggravato dallo stalking“.
Per il legale, citato dall’Ansa, Filippo Turetta ha “dimostrato di essere un ‘molestatore assillante’, il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso‘ verso la nostra Giulia”.
Si tratta, ha aggiunto l’avvocato, di “un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia“.
E poi “un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti” fino all'”omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria“.
Quale pena prevede il reato di stalking
Il reato di stalking – che consiste nel molestare o minacciare ripetutamente un soggetto provocandone uno stato di ansia o di paura (oltre al timore per la propria o altrui incolumità e al cambiamento delle proprie abitudini di vita) è previsto dall’articolo 612-bis del Codice penale.
La legge, per lo stalking, prevede la reclusione da 1 a 6 anni e mezzo.
La pena è aumentata se il fatto è commesso:
- dal coniuge, anche separato o divorziato;
- da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla vittima;
- attraverso strumenti informatici o telematici (WhatsApp, Facebook, Instagram, email, ecc.)
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso con armi o da persona travisata (cioè, che non può essere riconosciuta perché nasconde il viso) a danno di:
- un minore;
- una donna in stato di gravidanza;
- una persona portatrice di handicap.
Interrogatorio di garanzia
Martedì 28 novembre è il giorno dell’interrogatorio di Filippo Turetta davanti al gip di Venezia, Benedetta Vitolo, e al pm Andrea Petroni.
Turetta è assistito dall’avvocato Giovanni Caruso, che ha già fatto sapere che non chiederà i domiciliari per il 22enne.